Jole Santelli fu bersaglio dei beceri insulti di Travaglio e Scanzi: “Pirla, irresponsabile, sciagurata”
Cosa scriveva Marco Travaglio, ma soprattutto, con quali eleganti espressioni si rivolgeva nei confronti di Jole Santelli, la presidente della Regione Calabria morta questa mattina a Cosenza. “Vittoria di Pirla. Il Tar ferma la Calabria sui bar. Ma la Santelli non arretra: ‘É una vittoria di Pirro. Con la mia ordinanza ho aperto il dibattito. Non ho avuto suggeritori”. Le cazzate sono solo sue e se ne vanta”. Il direttore del Fatto Quotidiano, durante il periodo del lockdown, aveva spesso preso di mira la Santelli “colpevole” di non seguire alla lettera le disposizioni del suo Dio politico, Giuseppe Conte. Ed ecco che termini come “pirla” e “cazzate” abbondavano sulle delicatissime labbra del vero Casalino del premier.
Insulti alla Santelli da Marco Travaglio
Attaccare una donna che fa politica riesce meglio se ci si muove in due, a tenaglia. “Un’irresponsabile”: così Marco Travaglio, nel suo intervento settimanale durante “Accordi&Disaccordi”, il talk show politico condotto da Andrea Scanzi, bollava la governatrice della Regione Calabria nel periodo in cui la Santelli aveva autorizzato la riapertura dei bar negli spazi esterni e si era concessa un balletto per strada.
“Devo dire che mentre mi fido abbastanza del governo centrale, quando penso che la sanità pubblica, per legge, non certo per un abuso dei presidenti delle Regioni, è nelle mani di personaggi come la Santelli o tanti altri che abbiamo visto all’opera in questi mesi, tremo – aveva detto il direttore de Il Fatto Quotidiano – perché vuol dire che la nostra salute è legata a questioni di puro ‘culo’, di pura fortuna. Se hai la fortuna di vivere in una regione dove hai un presidente responsabile, un assessore alla sanità responsabile circondato da consiglieri competenti, hai qualche speranza di vita. Se sei nelle mani di sciagurati come tanti ne abbiamo visti, quelli che si fanno chiamare “Governatori” e che si credono i padroni del mondo, io ovviamente mi preoccupo”.
Anche Scanzi pronto a dare addosso alla presidente della Calabria
A Travaglio, ovviamente, si era unito anche il suo compagno di leccate a Conte. “Che bell’assembramento, brava Jole! Sogniamo tutti insieme con questa straordinaria performance danzereccia di Jole Santelli, governatrice della regione Calabria. Assieme ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori, ha festeggiato l’elezione della neosindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, munita di coroncina di fiori e definita “principessa” dall’argutissimo speaker. Un bell’assembramento privato in tempo di pandemia, senza mascherina e senza distanziamento, è davvero quel che ci vuole. Brava Jole!”, aveva sentenziato il giornalista del “Fatto” Andrea Scanzi. In realtà l’acredine contro la Santelli nasceva dalla decisione della governatrice di segnalare anche i migranti “positivi” nel consueto bollettino regionale sul Covid.
Un atto razzista, secondo Scanzi. Che non andava troppo per il sottile nell’infliggere alla Santelli la sua scarica di improperi: “Il problema non è neanche la Santelli. Scusatemi, ma ne ho davvero le palle piene di questi alibi sui politici cattivi e gli italiani buoni. Il problema è chi vota questa gente. Mi spiace (tanto) per chi sogna un paese migliore, ma se nel 2020 voti ancora Forza Italia il problema è enorme. E le speranze nulle”.
Nella speranza che il “Fatto Quotidiano” non avesse già un “coccodrillo” della Santelli nel cassetto, quando oggi ha saputo della notizia della sua morte.