E i salotti chic brindano ai porti riaperti: “Torna la democrazia, ora tocca allo ius soli”
Ve ne siete accorti anche voi? Dalla sera del 5 ottobre l’Italia è cambiata. In meglio. A sinistra lo hanno subito capito. Il sole brilla sulla penisola e i meteorologi dicono che probabilmente quest’anno l’inverno non si farà nemmeno vedere, gli uccellini cinguettano, la gente sorride per la strada, dagli alberi crescono banconote da 50 euro e Di Maio ha anche imparato ad usare i congiuntivi.
Ma, soprattutto, i clandestini possono tornare a scorrazzare liberamente.
Certo, perché è evidente, il problema dell’Italia non è l’impennata del Covid, il pil che sprofonda, le aziende che chiudono e la moltitudine di cittadini che non riesce ad arrivare alla fine del mese. Ma va là, poveri ignoranti, il problema dell’Italia, la nube nera che offuscava il nostro destino erano i decreti sicurezza. Cioè il tentativo di Matteo Salvini di regolamentare l’immigrazione clandestina.
La sinistra tutta è esplosa in un giubilo scomposto. Nemmeno la sera di capodanno, manco se l’Italia avesse vinto i mondiali. Immaginiamo che nelle case radical chic abbiano improvvisato trenini strombazzando la loro gioia dentro variopinte lingue di Menelik. Festeggiano, logicamente, le Ong che ora sono libere di trasbordare chi gli pare e piace su e giù per il Mediterraneo e di trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Festeggia tutta una sinistra che non avendo nulla da festeggiare si eccita per la rimozione dell’opera altrui. Fallito il tentativo di mandare Salvini direttamente in galera, si accontentano di aver cancellato i suoi decreti.
I toni sono quelli da 25 aprile, con la solita trita ed esasperata emotività radical: l’Italia è stata nuovamente liberata. Laura Boldrini non riesce a contenere l’entusiasmo: «Cala il sipario su leggi che hanno portato insicurezza, negazione dei diritti e irregolarità. Oggi è un bel giorno per la democrazia». L’Arci sciabola i mathusalem di champagne: «Cancellata una vergogna giuridica». Nicola Zingaretti segue a ruota e la prende larghissima, passando pure da Bruxelles: «I decreti propaganda di Salvini non ci sono più. Vogliamo un’Italia più umana e più sicura. Un’Europa più protagonista». Certo, la stessa Europa che ci molla tutti i migranti e non ne redistribuisce nemmeno uno.
Resuscita anche Matteo Renzi, assolutamente irrilevante nella questione, ma pronto a twittare: «Cancellati i decreti sicurezza. Dedicato a tutti quelli che dicevano: ma che ci state a fare?». Ecco, appunto, se questo è il grande contributo di Italia Viva potevano anche risparmiarsi la fatica. L’ultrà dell’invasione Luigi De Magistris, invece, è contento solo a metà: «Bene, ma bisogna fare di più sulla concessione della cittadinanza». Scettico anche Leoluca Orlando: «Rimane l’approccio punitivo e intimidatorio nei confronti di chi opera il salvataggio in mare». Non si darà pace finché l’Italia non sarà trasformata in una casbah. Il sempre pacato Oliviero Toscani si abbandona alla gioia: «Finalmente un po’ di civiltà e ora lo ius soli. Io non sono assolutamente un buonista. È un ragionamento da macho imbecille. Non è buonismo, è giustizia». Civilissimo. E poi arriva la maestra del pensiero rosso, Alba Parietti: «Bene, posso dire che il primo dovere di un buon cristiano è quello dell’accoglienza. Io credo che chi sosterrà nei prossimi anni le nostre spese saranno anche loro. Lei mi cerchi tra gli italiani chi vuole lavorare sotto il sole, con lavori di fatica, pagato due euro l’ora». Alba Parietti, notoriamente assurta all’onore delle cronache per aver fatto la mondina, curva sulle risaie del Piemonte. Se questa è la sinistra, a destra possono dormire sonni tranquilli.
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