“Il sindaco è agghiacciante, usa i vaccini per il consenso”
Una sparata a zero da campagna elettorale, anche se non ha ancora sciolto le riserve sulla ricandidatura. Dopo la vice Anna Scavuzzo, ieri il sindaco ha attaccato duramente l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera sulla questione dei vaccini anti influenzali.
Il Comune si aspettava di avere garantite 3mila dosi per i dipendenti. La Regione ha in carico over 60, bambini sotto i 6 anni, donne in gravidanza, soggetti fragili come disabili o pazienti oncologici. Alle proteste di Scavuzzo Gallera ha ribattuto di rivolgersi al governo, che deve occuparsi di tutte le altre categorie. Affermazioni che Beppe Sala ha definito «assolutamente ridicole, le fa uno che ha fatto politica senza che nessuno se ne accorgesse per un sacco di anni e nel momento in cui ha avuto visibilità mediatica ha pensato di candidarsi a fare il sindaco, nel mezzo di una pandemia». Ad aprile Gallera, intervistato da Repubblica, si era limitato a rispondere che fa politica da vent’anni a Milano e, qualora il partito avesse ritenuto utile una sua candidatura nel 2021, non si sarebbe tirato indietro. Ma Sala continua l’affondo: «Al di là di Gallera, dal quale non mi sento tutelato come cittadino lombardo nel suo ruolo, vorrei che confutassero che in questo momento la sanità lombarda sta dicendo ai medici del privato convenzionato che si devono arrangiare con i vaccini. Li abbiamo chiamati eroi solo pochi mesi fa. E poi andiamo a vedere come sono state fatte le gare, andiamo a vedere le gare deserte per i vaccini, che qualcosa non va è assolutamente certo». Puntualizza: «Non stiamo facendo politica, se volessi fare campagna elettorale mi sarei già ricandidato, il tema è che stiamo pensando alla salute dei lombardi». La replica di Gallera non si fa attendere. «Agghiacciante – afferma -. Scavuzzo e Sala vogliono dare i vaccini ai dipendenti comunali sani sottraendoli agli anziani, ai malati di tumore, alle donne incinte, e tutto questo per ottenere consenso alle elezioni comunali del 2021. É una vergogna assoluta, fare campagna sulla salute dei più fragili. Smascherata la mossa, Sala in evidente carenza di ossigeno e di argomenti non ha trovato di meglio che insultare rozzamente e fare affermazioni totalmente prive di fondamento, segno di una confusione mentale preoccupante». Precisa che «tutti i medici di base sono coinvolti nella campagna vaccinale». Rivendica «orgogliosamente» e «con grande umiltà» i tanti anni al servizio di città e regione, sempre grazie alla fiducia di migliaia di elettori. Nel 2018 sono stato il più votato di tutti i partiti a Milano». La pandemia «drammatica» ha fatto invece «emergere l’assoluta evanescenza di Sala che verrà ricordato per le t-shirt Milano non si ferma, gli aperitivi mentre si riempivano le terapie intensive, per aver mandato in ferie i vigili nel lockdown. Capisco che veder crollare l’immagine di uomo del fare sia doloroso, tanto da decidere di non ricandidarsi per paura di perdere». In momento «ancora critico – chiude – servirebbe collaborazione istituzionale. Non si può pretendere da chi nella vita non ha mai agito con spirito di servizio ma per vanità e ambizione».
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