Calenda: ‘Il Pd va sciolto’
“Il Pd va sciolto e si devono utilizzare le sue parti migliori per un progetto più ampio”.
Così l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda in un’intervista a L’Unione Sarda.
“Abbiamo dato l’idea di considerare risolti i problemi che il Paese ancora aveva – ha spiegato – e questo si chiama arroganza. Avevamo fatto solo progressi, un primo passo per recuperare le perdite della crisi. Invece abbiamo detto che l’Italia andava bene e chi non lo capiva era un gufo”.
E ha aggiunto:
“Penso che si debba decidere in fretta, ora non stiamo facendo un’opposizione sufficientemente forte. Ho proposto una segreteria costituente per contrastare quello che secondo me sarà un autunno difficile per il Paese, con un grandissimo rischio di default finanziario”.
“Lega e M5S” ha proseguito Calenda “hanno ricominciato a parlare di uscite dall’Euro, mini Bot, manovre fatte in deficit. E chi ci compra il debito, cioè i signori che gestiscono le pensioni, che so?, dei norvegesi, dicono che questo significa default immediato. E dunque non prendono più i nostri titoli”
Calenda ha quindi criticato Salvini e Di Maio, considerati “pericolosi perché sono incompetenti” affermando che “il primo non va oltre le dirette Facebook e ha respinto due navi da 300 persone quando noi avevamo già ridotto gli sbarchi dell’80 per cento”.
L’ex ministro ha anche affrontato la questione Alitalia:
“Noi abbiamo già speso otto miliardi. Ma in Italia dimentichiamo tutto. Alitalia non è più una compagnia di bandiera. È piccola, ha difficoltà a stare sul mercato, le ha pure Lufthansa che è molto più grande. Quella dei tedeschi era un’offerta seria”.
E alla domanda se non si rischia di vendere all’estero un’azienda strategica per lo Stato, ha risposto:
“È una questione che si risolve con gli incentivi. La cosa importante per i sardi è avere i servizi e i collegamenti. Per le tratte non remunerative si fa come si è sempre fatto, con i bandi e il sostegno pubblico: si spende molto meno che nazionalizzando l’Alitalia”