“Ruspa democratica contro i rom”
Milano – La guerra ai rom, e alla loro propensione all’illegalità, non va mai in vacanza. E Matteo Salvini, ormai in vista di Ferragosto, lancia su Twitter un monito tutto per loro: «Ho pronta una ruspa per i rom»
L’ultimo episodio, l’ennesimo di in rosario mortificante di reati, arriva da Sassari e viene rilanciato dalle immagini scioccanti del Tg4: una vecchietta, per di più ipovedente, va a ritirare la pensione ma, fatti pochi passi, viene derubata da una rom. Il tutto sotto l’occhio esterrefatto delle telecamere. I dettagli peggiorano un quadro già pesante e rinforzano il malcontento popolare nei confronti dei nomadi, già al centro di infinite querelle per le condizioni mortificanti in cui generalmente vivono, per il modo in cui allevano i figli, per la facilità con cui infrangono la legge. La donna, trentunenne, aveva l’obbligo di dimora ma evidentemente non l’ha rispettato. Si apposta, invece, e sfila la busta alla sua vittima inerme. Il tutto sotto lo sguardo strutturato del figlio quindicenne, uno dei dodici della prolifica signora.
Che dire? Il titolare dell’Interno vede il Tg4 e decide di intervenire contro quella che reputa una vera emergenza: «Sassari, una rom di 31 anni, 12 figli, infrange l’obbligo di dimora e ruba dalla borsetta di questa anziana signora ipovedente la busta con la pensione appena ritirata». Un episodio odioso che non può essere catalogato e dimenticato fra le migliaia e migliaia di microcrimini che scandiscono le giornate degli italiani. Troppi elementi stridono e impongono una qualche forma di reazione, a partire dalla debolezza della vittima che ora, senza quei soldi, farà fatica ad arrivare alla fine del mese.
Così Salvini decide di andare all’attacco e scrive: «Ho pronta una democratica e pacifica ruspa». Insomma, siamo alla tolleranza zero almeno su questo versante. Ormai è una questione personale. Del resto, nelle periferie italiane intere comunità sono ai ferri corti con i rom. I rom che spesso non mandano i figli a scuola e vivono in accampamenti abusivi; i rom protagonisti di furti e rapine; i rom che non si vogliono integrare in nessun modo.
Da quando è arrivato al Viminale, Salvini ha preso di petto la questione. Gli episodi si susseguono ed è persino difficile stare dietro alle esternazioni del vicepremier. Prima la polemica sul censimento dei rom, con l’intervento sulle barricate di esperti e costituzionalisti pronti a spiegare che una schedatura su base etnica non si può fare. Perché sarebbe discriminatoria. Poi, solo qualche giorno fa, la vicenda del treno. Una capotreno invita i nomadi a scendere dal convoglio di Trenord e per questo viene bersagliata da più parti. Ma non da Salvini che sfrutta l’occasione per nuotare controcorrente e lanciare un altro mezzo ultimatum alla comunità rom: «Io i treni pendolari li ho presi, i fenomeni della sinistra no. La capotreno andrebbe premiata perché ha difeso il diritto a viaggiare sicuri».
Insomma, gli avvisi ai nomadi non finiscono più e ora si prepara la ruspa. Anche se non è ancora chiaro come verrà attrezzata: lo strumento penale appare sempre più inadeguato e bisognerà cercare altre soluzioni.
Il tema, come quello contiguo dei migranti, tocca sul vivo gli italiani e può valere molto sul piano elettorale. Naturalmente chi governa deve essere all’altezza delle aspettative. Ma senza farsi dettare la linea dalla pancia del Paese.
Occorre individuare soluzioni concrete ma rispettose della legge e dei diritti di queste popolazioni, fra l’altro in gran parte protette dallo scudo della cittadinanza europea. Prudenza e riflessione, ma la crociata di Salvini va avanti anche nel cuore dell’estate IL GIORNALE.IT