Catania blindata per il processo Gregoretti. Salvini: “Lo rifarei, anzi: lo rifarò”
La splendida città etnea con i suoi suoni, i suoi colori e il clima per nulla autunnale ospiterà oggi l’ex ministro Matteo Salvini, chiamato a processo per il caso Gregoretti. “Mi sento sereno, come uno che ha fatto il suo dovere e ha difeso la sua patria. Lo rifarò, non lo rifarei: al governo lo rifarò“, dice il leader leghista.
Catania blindata per Salvini
Non è la Catania di tutti i giorni, questo è certo. Per mantenere libere le vie di accesso al centralissimo tribunale di piazza Giovanni Verga, già da ieri è iniziato il piano viario alternativo al fine di non affollare le strade limitrofe al palazzo di giustizia. Oltre duecento giornalisti hanno chiesto di potere assistere all’udienza preliminare davanti al Gup Nunzio Sarpietro, che si terrà comunque a porte chiuse. L’evento ha in un certo senso di senso interessato l’intera metropoli siciliana ed i suoi cittadini. Gli animi dei residenti sono contrastati: in una città densa di traffico e punto nevralgico dell’intera provincia della Sicilia orientale, quale è Catania, il blocco di alcune arterie viarie rappresenta un disagio e non da poco.
Oggi il controllo delle vie di accesso si farà ancora più fitto. A dispetto di quanto si diceva alla vigilia, nelle aree limitrofe al tribunale non vi sarà la manifestazione dei sostenitori di Salvini. Prevista invece una contromanifestazione, limitata alla zona confinante all’elegante piazza Trento. Sono circa 500 gli uomini delle forze dell’ordine presenti, intervenuti sin dalle regioni vicine quali Puglia e Campania.
Lo “sbarco” leghista inizia dal porto
Il vento politico leghista ha già attraversato ieri i cuori e gli animi dei sostenitori nell’area portuale. Nei locali della vecchia dogana si è svolto l’inizio ufficiale del mini-tour salviniano. Per un gioco, capzioso, del destino… laddove tutto prese una piega inaspettata, ovvero il porto catanese, ieri è stata la sede per gli eventi legati allo “sbarco” del Carroccio nella città del vulcano. A condire il fervore degli eventi i numerosi politici intervenuti. Una cosa è certa: se le decisioni politiche volevano accendere i riflettori sull’ex ministro dell’Interno, Catania sarà il palcoscenico che attenderà, sulle note belliniane del Pirata, l’arringa leghista.
Rosario Lanzafame