Preparano un altro processo a Salvini: arrivate a Palermo le carte del caso Open Arms
Il prossimo 3 ottobre Matteo Salvini sarà a Catania per l’inizio del processo sul caso Gregoretti.
Ma non sarà l’ultima trasferta siciliana di questo 2020 effettuata per motivi giudiziari. Infatti a Palermo sono arrivate dal Senato tutte le carte relative al caso Open Arms, per il quale l’aula di palazzo Madama ha dato il via libera al processo lo scorso 31 luglio.
A rivelarlo è stato La Repubblica, secondo cui oramai il fascicolo è arrivato al tribunale dei ministri del capoluogo siciliano ed è stato quindi girato alla procura palermitana diretta da Francesco Lo Voi.
Il caso Open Arms
La vicenda risale all’agosto del 2019, quando in qualità di ministro dell’Interno il leader della Lega Matteo Salvini ha vietato per alcuni giorni l’approdo della nave dell’Ong spagnola Open Arms in Italia. A bordo vi erano 107 migranti recuperati dagli attivisti nel Mediterraneo centrale la settimana precedente al ferragosto.Open Arms, pronta la “vendetta” su Salvini: cosa può succedere adesso
In quel frangente l’esperienza del governo gialloverde, quello cioè composto da Lega e Movimento Cinque Stelle, era agli sgoccioli. Dal Viminale però la linea di Salvini non è cambiata: prima di dare il via libera all’approdo, l’allora ministro dell’Interno voleva certezze sui ricollocamenti in Europa dei migranti. Il tira e molla con Open Arms è stato anche il primo dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto sicurezza, approvato il 5 agosto.
La svolta sul caso è arrivata il 20 agosto, nel giorno della caduta del primo governo di Giuseppe Conte. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è infatti volato a bordo della Open Arms e ha proceduto al sequestro della nave, autorizzando contestualmente l’approdo della nave a Lampedusa e lo sbarco di tutti i migranti a bordo. Pochi giorni dopo la sua procura ha aperto un’inchiesta per abuso di ufficio e sequestro di persona contro Matteo Salvini. Essendo quest’ultimo ministro nei giorni dei fatti contestati, la competenza è andata alla procura di Palermo all’interno della quale si è insediato il tribunale dei ministri.Quello che c’è da sapere sulla Ong Open Arms
Il primo febbraio scorso dal capoluogo siciliano è stato richiesto al Senato il via libera alla procedura nei confronti del segretario leghista. Palazzo Madama si è potuto pronunciare però soltanto dopo l’emergenza coronavirus, che aveva parzialmente bloccato l’attività parlamentare.
Come si è arrivati al processo
Dopo un primo No da parte della giunta delle immunità del Senato, il 31 luglio scorso l’esito della votazione è stato ribaltato, con l’aula che ha quindi consentito lo svolgimento del processo contro Salvini. La differenza tra i due voti è stata dovuta alla diversa posizione manifestata da Italia Viva, il partito di Matteo Renzi, sul caso. In sede di giunta per le immunità infatti, la formazione politica nata dalla scissione con il Pd ha negato l’autorizzazione nei confronti dell’ex ministro, mentre in seduta plenaria ha votato assieme al resto della maggioranza giallorossa.
Con le carte arrivate a Palermo, adesso i pubblici ministeri stanno valutando i tempi e i modi per avviare il procedimento vero e proprio. E dunque, dopo la prima udienza sul caso Gregoretti è probabile che entro l’anno Salvini sarà richiamato in Sicilia per il processo Open Arms. I due casi sono molto simili, anche perché accaduti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro.
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