Sondaggi, Renato Mannheimer: “Pd primo partito in Italia? Ecco perché non è vero”
Le elezioni regionali di qualche giorno fa hanno incoronato il Pd come primo partito. O almeno questo è quello che in molti continuano a dire dopo i risultati del voto di domenica 20 e lunedì 21 settembre. In realtà non è così e a spiegarlo è il sondaggista Renato Mannheimer. Se si considerano le percentuali raggiunte dai candidati di ciascun partito nelle sei Regioni chiamate alle urne (esclusa la Valle d’Aosta), in effetti è il Partito democratico che ha ottenuto il maggior numero di preferenze: 1.774.412 contro le 1.240.768 ottenute dalla Lega, che è seconda in questa graduatoria. Subito dopo ci sono Fratelli d’Italia e poi il Movimento 5 Stelle, che ha perso un gran numero di elettori. Tutti comunque hanno smarrito voti rispetto alle Europee del 2019 e alle politiche del 2018. Unica eccezione la creatura di Giorgia Meloni.
“La circostanza si spiega considerando la presenza delle ‘liste per il Presidente’, formazioni costituite ad hoc per queste consultazioni, basate sull’appeal personale dei singoli candidati e che complessivamente hanno totalizzato 1.198.917 voti”, scrive Mannheimer sul Giornale. Ma poi spiega anche che, pur aggiungendo questi consensi a quelli ottenuti dai partiti di riferimento dei candidati, la classifica delle forze politiche sostanzialmente non cambia, con il Pd che si attesta intorno al 30,5% e la Lega che segue con il 23,3%.
Da qui a dire che il Pd sia il primo partito a livello nazionale, però, ce ne passa. “Le regioni in cui si è votato sono lungi dal rappresentare un campione degli elettori italiani – continua il sondaggista -. Inoltre, queste elezioni, dato il loro carattere per molti versi locale, hanno visto un gran numero di elettori praticare scelte diverse che in passato, specie per ciò che riguarda le ‘liste dei presidenti'”. E quindi cita i dati elaborati da Swg: il 25% dei voti ottenuti dalla lista di Vincenzo De Luca in Campania proviene dal centrodestra, cosi come buona parte dei voti raccolti da Giovanni Toti in Liguria proviene fuori dal centrodestra. A dimostrazione del fatto che il Pd non possa considerarsi primo partito in Italia ci sono anche le parole del presidente di Demopolis, Andrea Vento, secondo il quale il distacco tra Partito democratico e Lega è diminuito da agosto ad oggi, ma il partito di Matteo Salvini rimane comunque in testa.