Bellanova, regionali choc: nella sua città ha preso lo 0,6%. E dire che Renzi puntava su di lei

“Se il Pd perde in Puglia è per avere candidato Emiliano. Se avessimo candidato Bellanova, avremmo vinto a mani basse e avremmo tutta un’altra storia”. Così, lo scorso 11 settembre, Matteo Renzi profetizzò la sconfitta del Pd in Puglia. Come è andata finire lo sappiamo tutti, Emiliano è stato confermato presidente della Puglia e Italia Viva ha centrato uno strabiliante 1,08%. Scongiurato lo zero virgola insomma, anzi a dirla tutta la coalizione che sosteneva il candidato renziano Ivan Scalfarotto ha raggiunto un prestigioso 1,6%. Tutto chiaro e già noto, penserete, ma Renzi puntava tutto su Teresa Bellanova come candidata al posto di Michele Emiliano, in quel caso forse le cose sarebbero andate diversamente.

Un prestigioso 0,6%

Forse, ma ci resta il forte dubbio che l’ex premier abbia esagerato con l’ottimismo. Se non altro perché a Ceglie Messapica, paese natale del ministro dell’Agricoltura, Italia Viva ha preso la bellezza di 48 voti. Così pochi? Possibile? Magari parliamo di un piccolo comune pugliese e quindi è un gruzzolo di consensi consolante. Niente affatto, Ceglie Messapica è una bella cittadina di 19.500 abitanti, che vanta un riconoscimento come città d’arte e gastronomia grazie al territorio comunale costellato da trulli, masserie e secolari oliveti. E i 48 voti corrispondono a un bel 0,6%.Chissà, forse la Bellanova come candidata alla presidenza della Regione forse avrebbe ottenuto qualche voto in più. Difficile dirlo, purtroppo questo dubbio amletico che ci tormenta non potremo dipanarlo.

La gaffe della Bellanova

Certo è che il ministro dell’Agricoltura non ha propriamente aiutato Scalfarotto con una campagna elettorale dirompente. Per quanto dobbiamo ammettere che l’ultima arringa sia stata decisamente alle altezze delle aspettative. La Bellanova l’ha conclusa infatti con una gaffe strepitosa: “Chiediamo un voto per Michele Emiliano, ha tuonato l’esponente renziano. Poi, dopo le proteste levatesi dal pubblico, si è opportunamente corretta.  “Non chiediamo un voto per Michele Emiliano e lo chiediamo, scusate, per Ivan Scalfarotto”. Troppo tardi.

Eugenio Palazzini

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