La Lega smaschera il Pd e invoca le urne: “Il Parlamento è delegittimato dal referendum, tutti a casa…”
La parola d’ordine, appare subito chiaro, per i leghisti è quella di ritenere ormai illegittimo l’attuale parlamento, ‘bocciato’ dal voto
popolare. Il primo a far diventare il sì al taglio dei parlamentari, ampiamente confermato nelle urne, un boomerang per la maggioranza
giallorosa (che sul sì si è schierata, a partire dai Cinque Stelle che ne hanno fatto una battaglia di bandiera) è il deputato ligure Edoardo
Rixi.
Rixi: “Questo Parlamento non può votare il presidente della Repubblica”
“Se come sembra siamo di fronte all’affermazione del Sì al referendum il dato che appare chiaro è che l’attuale parlamento non può votare il presidente della Repubblica“, dice Rixi, all’Adnkronos, a meno di 30 minuti dalla chiusura dei seggi. “La riforma – ricorda l’ex sottosegretario, ora responsabile per le Infrastrutture e Trasporti della Lega – prevede che ci siano 600 parlamentari, non gli attuali 945, un collegio di voti decisamente diverso”.
Concetto che viene ribadito poco dopo dal capogruppo del Carroccio alla Camera Riccardo Molinari. Che si spinge oltre, chiedendo ai 5Stelle di essere coerenti e di far cadere il governo Conte: “Ha vinto il Sì, a questo punto si facciano le riforme, si vada al voto prima di eleggere il capo dello Stato”, dice alll’AdnKronos: “Il M5S ha i numeri, facciano cadere il governo, si vada a votare, si proceda con un nuovo Parlamento per l’elezione del capo dello Stato”.