Massimo Giletti, giubbotto antiproiettile e uomini armati: come è costretto a vivere dopo le minacce mafiose
Massimo Giletti tornerà in onda con Non è l’Arena verso la fine di settembre, intanto è costretto a continuare a vivere sotto scorta a causa delle minacce rivolte alla sua persone dal boss Filippo Graviano, intercettato in carcere dopo l’uscita di più di 200 mafiosi durante l’emergenza coronavirus. Giletti è stato l’unico a fare nomi e cognomi ed a fare pressioni sul ministro Alfonso Bonafede, che non ha mai davvero chiarito la questione e anzi ha pure abbandonato il conduttore, al punto che quest’ultimo ha scoperto delle minacce soltanto a luglio, nonostante fossero state formulate già a maggio. Stranezze di un sistema giustizia che presenta diversi punti oscuri, ma Giletti va avanti a testa altissima: anche se, come testimoniato dagli scatti di Diva e Donna, adesso è costretto a girare con giubbotto antiproiettile e sotto la scorta di uomini armati in borghese. “Giletti sotto scorta è un pessimo segnale – aveva dichiarato Andrea Salerno, direttore di La7 – continuare ad andare in onda con il proprio lavoro, la migliore risposta”. Bonafede che dice?