Gianluigi Paragone contro Lucia Azzolina: “Nega gli atti del suo concorso per dirigenti, indagano sei procure”
Va giù duro l’ex parlamentare grillino Gianluigi Paragone (Gruppo Misto) contro l’ex collega di partito Lucia Azzolina. Lo fa dalle colonne del quotidiano romano Il Tempo la definisce un’ “Alice nel Paese Meraviglie alla quale tutto sfugge”, dai banchi che non arrivano ai docenti che mancano.
Secondo Paragone solo in un caso Azzolina leverebbe l’allure da rintronata e tirando fuori gli artigli: “la trasparenza sulle prove del concorso per dirigenti scolastici a cui lei partecipò quando era parlamentare in commissione cultura (commissione dove si trattano le materie della Istruzione). Si tratta di un concorso clamorosamente annullato dal Tar per oggettive e documentate irregolarità della procedura selettiva ed oggi sub iudice presso il Consiglio di Stato cui spetta, dopo tre rinvii, la parola decisiva. O almeno così si spera. La trasparenza delle prove, dicevamo. Intanto va premesso e chiarito che quando la ministra Azzolina viene presentata come dirigente scolastico, la definizione è scorretta: non lo è, è in graduatoria ma priva di nomina.
Azzolina ha superato un concorso sul quale stanno indagando sei procure, dove la ministra, scrive Paragone, “recita una parte fondamentale: la gnorri. Tu domandi della trasparenza degli atti? Domandi della sua prova? Pretendi che il ministero si uniformi alla trasparenza, parola un tempo magica dalle parti dei Cinquestelle? Lei parla d’altro, finge di ignorare, balbetta cose e con piglio ultimativo fa melina al fine di inserire il silenziatore. Così, mentre SuperAzz spende le più belle parole per augurare un buon anno agli studenti, mentre parla del valore educativo della scuola e soprattutto sottolinea la campagna anti-bullismo, ecco che lei è la prima che con l’arroganza del Potere ministeriale nega quella trasparenza degli atti e delle prove che faciliterebbero la soluzione del concorso -giallo cui lei stessa partecipo”