Ricordate Rizzone, furbetto del bonus Inps? Il M5s non lo caccia: è lo stesso trucco usato per Giulia Sarti
Non dite che non ve lo avevamo detto. Il Secolo d’Italia ve lo aveva anticipato. Era improbabile che il M5s cacciasse a pedate Marco Rizzone, il deputato furbetto che ha chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro destinato alle Partite Iva in difficoltà.
Come Giulia Sarti, lo stesso trucco
La previsione si basava sul precedente di un’altra grillina: l’ex fidanzata di Andrea Scanzi nonché deputata grillina Giulia Sarti. La parlamentare dei mancati rimborsi parlamentari. Doveva essere cacciata, deferita ai probiviri. Poi sono uscite delle notizie su presunti filmati segreti a casa della parlamentare e la Sarti è rimasta misteriosamente al suo posto. Strategie grilline, che ormai sono carta conosciuta.
Chi è Rizzone, il fedelissimo di Beppe Grillo
Un mese dopo, lo scandalo dei bonus Inps, l’ira di Di Maio e dei grillini è svanita. Il genovese Rizzone, big del M5s in Liguria e fedelissimo di Beppe Grillo, vota ancora felicemente insieme ai suoi colleghi pentastellati. Nonostante la sospensione dal M5S inflittagli dai probiviri su richiesta del capo politico Vito Crimi, il parlamentare ligure siede ancora accanto agli eletti M5S nei banchi della Camera e vota a tutti gli effetti come deputato 5 Stelle – il 10 settembre, per esempio, ha detto no al decreto semplificazioni insieme ad altri 3 grillini.
In tanti nel M5S hanno iniziato a farsi domande. Dal collegio dei probiviri fanno notare come la sospensione dal M5S per Rizzone sia scattata il giorno stesso in cui il deputato è stato individuato come uno dei furbetti del bonus. Ora il deputato genovese dice che il gruppo parlamentare “non c’entra nulla con ciò che i probiviri scrivono. Peraltro non mi hanno più risposto, dopo le mie osservazioni”. Alla domanda se intenda rimanere nel gruppo M5S o passare al Misto, Rizzone replica: “Aspetto la risposta dei probiviri”, in modo da “trarre le conseguenze”.
La deputata riminese è rimasta al suo posto
La vicenda è analoga a quella di Giulia Sarti, che nel febbraio del 2019 lasciò la presidenza della Commissione Giustizia di Montecitorio decidendo anche di autosospendersi dal partito per il caso dei mancati rimborsi. Sarti aveva denunciato l’ex fidanzato accusandolo dei mancati versamenti ma la procura optò poi per l’archiviazione. Da qui la lunga autosospensione fino alla definitiva riabilitazione della deputata riminese.
Rizzone disgustato da chi si indigna: “Il bonus lo potevo chiedere”
Dopo il caso bonus Inps Rizzone ha pubblicato su Facebook un lungo post per fornire la sua versione dei fatti: “A me questo tiro al piccione disgusta parecchio. Perché significa non farsi il minimo scrupolo nel mettere alla gogna una persona pur di gettar fumo negli occhi di voi cittadini, illudervi che la colpa sia di chi in base a una legge dello Stato ottiene un contributo previsto per la sua categoria e non di chi quella legge è incapace di scriverla in modo che non vi siano eventuali distorsioni”, ha rimarcato Rizzone. Abbiate pazienza. Tra qualche tempo, potete giurarci, chiederà anche le pubbliche scuse di chi ha protestato.