M5s, giallo su Marco Rizzone: il furbetto del bonus Inps è stato sospeso ma vota ancora
Marco Rizzone, il deputato grillino che ha chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro destinato alle partita Iva durante emergenza Covid, ancora siede sul suo scranno in parlamento. Si tratta di un vero e proprio giallo o meglio una svista o dimenticanza dei vertici del gruppo parlamentare.
Eppure Rizzone era stato sospeso dal collegio dei probiviri su richiesta del capo politico Vito Crimi. Peccato però che continui a votare assieme ai suoi colleghi, per esempio, ha detto no al decreto semplificazioni insieme ad altri 3 grillini.
Dal collegio dei probiviri fanno notare all’Adnkronos come la sospensione dal M5S per Rizzone sia scattata il giorno stesso in cui il deputato è stato individuato come uno dei “furbetti” del bonus: “Ho deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione”, si legge in una nota di Crimi del 13 agosto. E adesso, sottolineano le stesse fonti, toccherebbe al capogruppo Davide Crippa accompagnare Rizzone alla porta estromettendolo anche dal gruppo alla Camera.
Rizzone dal canto suo si difende dicendo di essere estraneo a ciò che i probiviri scrivono, “peraltro non mi hanno più risposto, dopo le mie osservazioni”, spiega aggiungendo di essere incerto se passare al gruppo Misto perché “la risposta dei probiviri”, in modo da “trarre le conseguenze”.
Dopo il caso bonus Inps Rizzone ha pubblicato su Facebook un lungo post per fornire la sua versione dei fatti: “A me questo tiro al piccione disgusta parecchio. Perché significa non farsi il minimo scrupolo nel mettere alla gogna una persona pur di gettar fumo negli occhi di voi cittadini, illudervi che la colpa sia di chi in base a una legge dello Stato ottiene un contributo previsto per la sua categoria e non di chi quella legge è incapace di scriverla in modo che non vi siano eventuali distorsioni”, ha rimarcato Rizzone.
Anche la Lega ha provveduto subito a sospendere i suoi parlamentari coinvolti nella vicenda dei “furbetti”. Si tratta dei deputati Andrea Dara ed Elena Murelli e della senatrice Marzia Casolati. Tutti e tre fanno ancora parte dei gruppi parlamentari della Lega.