Ripresi sbarchi a Lampedusa: cittadini a terra per impedirli
Con l’ausilio delle navi quarantena, l’hotspot di Lampedusa era stato svuotato ma sono bastate poche ore per riempirlo.
Non appena i migranti sono stati portati a bordo dei traghetti, le condizioni meteomarine sono migliorate e così sulla principale delle Isole Pelagie sono ricominciati gli sbarchi. Ieri sera, dopo l’ennesimo sbarco, i cittadini di Lampedusa si sono riversati al molo per protestare, per esprimere il massimo dissenso a una situazione che non è più sostenibile per l’isola. Per ore i cittadini di Lampedusa sono stati al porto, pacificamente, chiedendo in questo modo le attenzioni di un governo che sembra non essere in grado di risolvere in modo definitivo quello che, da problema, si sta trasformando in dramma per l’isola.
[[1888645]] E così, da ieri, l’hotspot è di nuovo pieno oltre il limite di capienza dichiarato e la situazione nei prossimi giorni è destinata a peggiorare, perché le condizioni del mare permettono nuovi sbarchi. I lampedusani sono esausti e, pur rivendicando la loro rinomata propensione all’accoglienza, ora vogliono essere tutelati. I toni trionfalistici con i quali è stato annunciato lo svuotamento dell’hotspot assumono ancor di più il tono della farsa per chi vive sull’isola dopo gli arrivi di ieri. Quindi, radunate decine di persone, ieri i lampedusani hanno bloccato il porto e impedito che i van con a bordo i migranti uscissero dal molo.
È stata una protesta pacifica, alcuni manifestanti si sono seduti in terra, altri si sono sdraiati, ma tutti erano concordi nel gridare a gran voce che a Lampedusa il limite è stato superato. Proprio mentre era in corso la manifestazione, a pochi metri è arrivato un altro barchino con a bordo una ventina circa di migranti, l’ennesimo di una giornata come tante sull’isola delle Pelagie.
Massiccio il dispiego di forze dell’ordine per garantire la sicurezza ma, quando gli uomini della polizia si sono resi conto che i manifestanti non avevano intenzioni bellicose ma volevano solo far valere i loro diritti, hanno fatto un gesto che ha strappato grandi applausi alla popolazione. Gli agenti, come da protocollo, erano schierati in tenuta antisommossa ma a un certo punto hanno tolto i loro caschi e hanno rotto le righe con un atto distensivo apprezzato dai manifestanti.
“Non siamo soddisfatti dell’incontro Conte-Martello. Gli sbarchi continuano e noi vogliamo dire basta a tutto questo. Bisogna chiudere l’hotspot di Lampedusa e si deve smontare la macchina dell’immigrazione. L’unica soluzione per risolvere il problema è quella di mettere delle navi a pattugliamento della costa. Lo abbiamo chiesto ma il Governo fa orecchie da mercante, perché il governo è complice di chi vende carne umana”, ha dichiarato Angela Maraventano, ex senatrice in forza Lega, che ha organizzato lo sciopero.
In queste ore ha fatto sentire la sua voce anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca: “Se il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha ancora un minimo di pudore, venga a Lampedusa ponendosi al comando dell’esercito italiano per bloccare gli sbarchi indiscriminati dei migranti”.
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