“Ho preso il Covid”. E la maestra si butta di sotto
Una sola parola lasciata in un biglietto: “Addio”. Poi, ieri notte, il volo dal terrazzo e lo schianto.
A spiegare le ragioni del gesto dell’insegnante di Roma è il marito: “Si è tolta la vita per paura di aver contratto il Covid 19”. E l’esame autoptico del corpo della quarantacinquenne, ritrovato da un passante sul marciapiede antistante il civico 442 di via dei Colli Portuensi, non lascia spazio a dubbi: suicidio. I rilievi medici hanno quindi sconfessato l’ipotesi iniziale di una caduta accidentale in seguito a un malore. Decisiva nella ricostruzione della dinamiche della vicenda anche la perizia grafologica del bigliettino disposta dagli inquirenti della procura di Roma. Gli esperti hanno confermato che a scriverlo è stata proprio l’insegnante.
Le parole del marito hanno permesso al pubblico ministero titolare delle indagini, Pierluigi Cipolla, di definire il quadro clinico della donna e il contesto in cui è maturata la decisione di togliersi la vita, gettandosi dal quinto piano. L’uomo ieri ha raccontato agli inquirenti che, svegliato alle sette dalle luci blu delle volanti della polizia riflesse sui vetri, ha subito intuito cosa fosse successo. Ha specificato però che la moglie non era mai stata in cura da uno psichiatra e che nessuno aveva mai pensato che avesse bisogno di un supporto psicologico. Tutto era nato da una banale tosse. Poi, la preoccupazione crescente per la sua salute si era trasformata in un’ansia perenne con un’ossessione fissa: avere contratto il coronavirus.
Scorrendo i messaggi inviati al marito emerge la progressione fatale di un’ansia che ha preso il controllo della donna, madre anche di una bambina di nove anni. “Scomparirò per sempre dalla tua vita”, ha scritto al marito quasi anticipando il “folle” gesto. Le ultime chat monotematiche e ossessive raccontano di come la donna fosse preoccupata per la forte tosse, per le conseguenze lavorative, per la crescita dei contagi da Covid. L’uomo ha cercato di calmare la moglie, suggerendole di andare dal medico e di fare un tampone. Cosa che poi la donna ha effettivamente fatto. È andata da un dottore che le ha riscontrato una brutta laringite e che l’ha sottoposta al tampone. Quando è tornata nell’appartamento in zona Portuense la maestra romana snervata dall’attesa del risultato ha avuto un attacco di panico. “Al mio rientro mia moglie parlava solo del Covid”, ha detto il marito agli investigatori, sottolineando i vani tentativi di tranquillizzare la donna. Credeva di esserci riuscito. Poi le cose sono precipitate. La moglie non avrebbe chiuso occhio rigirandosi nel letto per tutta la notte. E alle prime luci dell’alba, mentre il marito dormiva, non ha più retto. Ha scritto il biglietto. Ha aperto la finestra. E si è buttata nel vuoto.
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