Australia, donna incinta arrestata davanti ai figli per un post anti-lockdown (Video)
Prove tecniche di dittatura sanitaria in Australia? E’ bufera per un video, divenuto immediatamente virale, che mostra l’arresto di una donna incinta «colpevole» di avere promosso sui social una protesta contro lockdown e misure anticontagio. Nel filmato si vedono due agenti dello stato di Victoria mentre ammanettano Zoe-Lee Buhler, 28 anni, davanti a marito e figli. La Buhler è ancora in pigiama mentre i due poliziotti la traggono in arresto e le elencano le accuse nei suoi confronti. «Non pensavo di fare nulla di sbagliato» riferisce Zoe agli agenti con gli occhi sgranati da paura e incredulità; e nemmeno sortiscono alcun effetto le scuse della donna, che nel video si offre di cancellare il post incriminato di sostegno alla manifestazione.
In sostegno degli agenti si è pronunciato il premier Daniel Andrews, che ha difeso il loro operato. Da luglio Andrews ha imposto un altro lockdown nello stato di Victoria per contenere la seconda ondata di coronavirus. Ora sui social infuria la polemica, con l’opinione pubblica australiana spaccata in due. Elaine Pearson di Human Rights Watch ha dichiarato: «Arrestare le persone in maniera preventiva per aver organizzato proteste pacifiche o per aver postato sui social è qualcosa che accade sotto regimi autoritari e non dovrebbe accadere in una democrazia come l’Australia».
Cristina Gauri