“Una pista ciclabile sullo Stretto”. L’incredibile ideona del ministro De Micheli
«Nel 2020 l’uomo si sposterà esclusivamente su macchine volanti», erano soliti prevedere gli scrittori di fantascienza nel secolo scorso. La realtà, purtroppo, è piuttosto amara: ci hanno promesso un futuro da Asimov, ma ci ritroviamo dentro la sceneggiatura di Idiocracy. Niente auto volanti nel 2020, quindi: invece dobbiamo accontentarci dei tweet del ministro dei Trasporti e delle Infrastutture De Micheli, che tra le proposte papabili per il ponte sullo Stretto estrae dal cilindro l’ideona della pista ciclabile. Lo ha detto davvero: «Abbiamo istituito una commissione per capire qual è lo strumento migliore per collegare la Sicilia alla Calabria. Per collegarle su ferro, su strada e con una pista ciclabile. L’opera che verrà deve essere sicura ed economicamente sostenibile», ha twittato ieri mattina.https://platform.twitter.com/embed/index.html?dnt=true&embedId=twitter-widget-0&frame=false&hideCard=false&hideThread=false&id=1301239095046307840&lang=en&origin=https%3A%2F%2Fwww.ilprimatonazionale.it%2Fcronaca%2Fpista-ciclabile-stretto-ideona-ministro-de-micheli-166739%2F&theme=light&widgetsVersion=219d021%3A1598982042171&width=550px
Che stupidi a non averci pensato prima: per fortuna ci sono arrivati quelli del Pd, che nello sposare l’ecologismo, il fetish sfrenato per la sostenibilità ambientale e la completa scollatura dal mondo reale offrono soluzioni concrete e pratiche alla sfida per rendere di nuovo grande il Paese. «Ma sì. Lasciamo quindi da parte le grandi opere infrastrutturali bloccate da decenni – dalla Tav all’autostrada Salerno-Reggio Calabria – e concentriamoci invece sui giocattoli concettuali della decrescita», sembrano suggerire dalle parti di un Partito democratico sempre più grillinizzato.
I follower della De Micheli si sono scatenati – difficile rimanere impassibili senza commentare sarcasticamente: «Potreste installare due scivoli gonfiabili sospesi per aria, uno che scende da Villa San Giovanni a Messina e l’altro in direzione opposta. Così, in caso di terremoto, per chi si trova sul ponte-scivolo il rischio è zero», attacca un utente. «Mi permetto di suggerire uno strumento ulteriore: il ponte tibetano. È economico, eco-sostenibile, e turisticamente bello da vedere. Mi aspetto il governo al completo all’inaugurazione», gli fa eco un altro. «Catapulte o grandi fionde, pensateci», la butta lì un altro follower. Anche noi abbiamo il nostro suggerimento, a questo punto perché non andarci in monopattino elettrico?
Cristina Gauri