La stampa tedesca elogia Conte

Dal punto di vista tedesco il governo giallorosso è il migliore degli esecutivi possibili. Fa finta di ribellarsi allo strapotere in Europa di Berlino e Parigi, giusto da prendersi qualche prima pagina sui giornali, sempre in nome degli interessi nazionali. Poi però, quando si arriva al dunque, ognuno torna al suo posto. Noi, naturalmente, nel ruolo di subalterni e comparse della politica europea. Come riporta La Verità, infatti, a ritenere il governo Conte letteralmente “affidabile”, è l’Handelsblatt, il giornale tedesco specializzato in economia e finanza, in un articolo affidato alla sua corrispondente per l’Italia, Regina Krieger. “Un anno fa è crollato il primo governo populista in Europa. Nel mezzo della crisi del coronavirus, tuttavia, l’Italia è tornata a essere affidabile”. A preoccupare maggiormente l’opinione pubblica tedesca non era tanto l’atteggiamento dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini sui migranti quanto le politiche economiche del governo Lega-cinque stelle.

Dalla Germania: “Ora l’Italia ha un governo affidabile”

Soprattutto, scrive Regina Krieger soffermandosi sull’esperienza di governo Lega-Movimento Cinque Stelle, era la politica di spesa a preoccupare Bruxelles. Indipendentemente dagli obiettivi di risparmio e nonostante l’immenso debito pubblico, sottolinea il quotidiano tedesco, “il deficit era esagerato: la Lega ha sospeso la riforma delle pensioni del precedente governo socialdemocratico e ha abbassato l’età pensionabile; i cinque stelle hanno introdotto un reddito di base basato sul principio della cittadinanza”. Fortunatamente – almeno dal punto di vista di Bruxelles e di Berlino – questo “fantasma” è svanito quando Matteo Salvini ha posto fine all’alleanza con i cinque stelle, l’estate scorsa. E così, da leader “populista” Giuseppe Conte è diventato accomodante, responsabile. Lo stesso dicasi per la stampa progressista nostrana che all’inizio si era “divertita” a spulciare nel curriculum del Presidente del Consiglio: da quando è al governo con il Pd l’autoproclamato avvocato del popolo è diventato una specie di statista alla Winston Churchill.

Il Presidente del Consiglio, infatti, accetta il ruolo predominante di Berlino. Dopotutto, come gli altri Paesi imperiali, scriveva qualche tempo fa Wolfganf Streeck su Le Monde Diplomatique, a cominciare dagli Stati Uniti,” la Germania si percepisce – e vuole che gli altri la percepiscano – come una potenza egemone benevola, che sparge attorno a sé un universale buonsenso e virtù mortali, a proprie spese. Un onere che vale la pena, per il bene dell’umanità”. L’Ue, dunque, ha un centro – la Germania – che impone e fa rispettare il suo ordine politico ed economico nelle periferia. Un centro che ha bisogno di alleati “affidabili”.

“Buona la gestione del coronavirus”

“È una fortuna che l’Italia abbia ora un governo più affidabile di prima nel mezzo della profonda crisi economica a seguito della pandemia del coronavirus” ci ricorda Regina Krieger, che sottolinea come la coalizione giallorossa stia correggendo le “leggi populiste” del precedente governo. Per i tedeschi, inoltre, “la gestione della crisi del coronavirus” da parte del governo, “è stata buona”. La politica in Italia, scrive ancora la corrispondente dell’Handesblatt, ha finalmente “ripreso una direzione” e ora è tornata a essere “prevedibile” dopo la parentesi “populista”. La domanda, forse un po’ maliziosa, che sorge spontanea è: non è che tutta questa “affidabilità” fa decisamente più comodo a Berlino che agli italiani? Il dubbio rimane, anche perché, come ha sottolineato di recente l’editorialista del Financial Times Wolfganf Munchau, alla luce dell’accordo europeo Recovery Fund, spacciato per un “accordo storico”, se non epocale, dai giallorossi, noi italiani non abbiamo fatto altro negli ultimi anni che “approvare” norme “che ci danneggiano” o che non ci aiutano. E non è affatto un caso che ora la stampa tedesca parli in questi entusiastici termini del governo di Giuseppe Conte: non sposta di una virgola lo status quo, né intende minacciarlo. Sia mai che qualcuno possa infastidirsi.

il giornale.it

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