Angela Merkel, il patto con la Spagna che massacra l’Italia: così ci vuol far invadere

Da quando l’Italia ha dato un giro di vite al sistema di accoglienza, a cominciare dalla chiusura dei porti per le navi delle Ong straniere voluto da Matteo Salvini, in Spagna hanno scoperto che cosa significa far fronte al flusso continuo di sbarchi dal nord dell’Africa. Le rotte dei trafficanti di esseri umani si sono infatti spostare verso ovest, alla ricerca di approdi lasciati aperti dal premier socialista Pedro Sanchez. Peccato però che il compagno spagnolo se ne sia pentito in poche settimane.

Non è un caso che quest’anno la cancelliera tedesca Angela Merkel abbia rinunciato alle vacanze sulla costiera napoletana per spostarsi in Andalusia, proprio ospite del premier spagnolo. La Merkel ha unito l’utile al dilettevole, partecipando il 6 agosto a un vertice che stabilisse un nuovo accordo sull’immigrazione tra Madrid e Berlino.

Il patto tra Merkel e Sanchez prevede che qualunque migrante, passato attraverso la Spagna, venga trovato al confine tedesco senza una richiesta di permesso di asilo, debba essere rispedito indietro entro 48 ore. Come riporta la Stampa, la Merkel così mette a tacere l’opposizione interna che le chiedeva maggior severità sul sistema di accoglienza, ma è Sanchez ad aver fatto l’affare diplomatico.

Il premier spagnolo ha sprecato elogi per la cancelliera tedesca e la Germkania: “Cuore e cervello dell’Europa, che ha bisogno del compromesso europeista della cancelliera Merkel”. Il prezzo pagato dalla Spagna però è subito ripagato dalla promessa di Berlino di nuovi fondi per il Marocco, una delle nuove rotte che sta preoccupando Madrid. Lo stesso metodo usato con la Turchia, che avrebbe il dovere di tenere a bada i flussi, in cambio di 3 miliardi europei.

Un patto che rende ora più urgente la soluzione della quesione libica per l’Italia. La Spagna, in barba a ogni regola di rispetto tra Paesi Ue, si è mossa per conto proprio e si è accordata con la Germania. Di fatto frenando i flussi dal Marocco. Quegli stessi flussi non potranno che riprendere dalla Libia e riversarsi ancora una volta sulle coste italiane. E tante grazie a Berlino.

 

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