Portogruaro, 40 clandestini scaricati da un camion: sono in fuga. E Lampedusa sta esplodendo
Roma, 18 ago – Mentre il governo giallofucsia destina 11 milioni di euro alla Tunisia per tentare last minute di arginare gli sbarchi, 40 clandestini fuggono a gambe levate a Portogruaro (Venezia). Non si tratta di immigrati irregolari sbarcati sulle nostre coste, come facilmente deducibile dal luogo in cui sono spariti, bensì di gruppo di extracomunitari entrati irregolarmente in Italia dal confine nord-orientale. Scaricati da un camion appena uscito dall’autostrada, hanno fatto perdere le loro tracce. Soltanto cinque di loro sono stati fermati e poi condotti in commissariato per il riconoscimento. Gli altri, prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, si sono dileguati.
Confini porosi
Verosimilmente, dicevamo, i clandestini hanno raggiunto l’Italia attraverso la rotta balcanica, che non si interrompe girando fondi a una nazione nordafricana. Con tutta evidenza adesso è fondamentale rintracciare i fuggitivi anche per sottoporli ai consueti controlli anti-coronavirus, intanto però mostriamo di avere dei confini sin troppo permeabili. Le ricerche dei 40 clandestini sono in corso nella zona di Gruaro, Cinto Caomaggiore, Pramaggiore e Concordia Sagittaria. Sulle loro tracce di cono polizia, carabinieri e guardia di finanza. E la Polstrada sta cercando di acquisire le immagini delle telecamere di A4 e A28.
Lampedusa: un guaio dopo l’altro
Nel frattempo a Lampedusa la situazione si fa sempre più complicata, per non dire esplosiva. Nella notte sono avvenuti altri cinque sbarchi, in tutto sono 210 i clandestini arrivati sulle coste dell’isola siciliana. Adesso, in seguito a questi approdi, nell’hotspot di Lampedusa ci sono 1.061 immigrati irregolari a fronte di una capienza massima di 192. Ma non è il solo, grosso, problema.
La nave Aurelia, predisposta per la quarantena dei clandestini, non riesce infatti ad attraccare a causa del forte vento e delle ardue possibilità di manovra. Scartata l’ipotesi iniziale di trasbordare 250 immigrati, ospitati nell’hotspot, con le motovedette di guardia di finanza e capitaneria: opzione considerata eccessivamente pericolosa. Come se non bastasse, la prefettura stamani puntava a trasferire a Porto Empedocle un altro consistente gruppo di clandestini. Peccato che la corsa del traghetto di linea Sansovino sia saltata perché ieri il mezzo ha perso il portellone di poppa mentre stava approdando sull’isola di Linosa. Un disastro dopo l’altro.
Alessandro Della Guglia