Vespa dà una lezione di storia a Boldrini: “cosa è stato Mussolini”. Scoppia il caos.

Quando si pensa all’operato dell’ex presidente della Camera non si può dimenticare la sua attività antifascista.

Chiaramente in linea con la Costituzione italiana, l’allora terza carica dello Stato si è molto dedicata affinchè non ci fossero dei ritorni ideologici pericolosi.

Tuttavia, è stata attaccata da molti poichè il suo sembrava un accanimento, come l’appoggio mostrato alla volontà di abbattere edifici pubblici costruiti durante il Ventennio.

Ma, ricordando le gravissime responsabilità di Benito Mussolini, sia per le leggi razziali che per l’entrata in guerra dell’Italia, Bruno Vespa tiene a precisare: “il Duce è stato (purtroppo) l’ultimo urbanista di Roma e non solo”.

In quel tempo infatti “nacquero complessi di grande funzionalità ed eleganza come la città universitaria della Sapienza e gli attuali ministeri degli Esteri alla Farnesina e dell’Industria in via Veneto, arricchiti da opere dei maggiori artisti del tempo. Senza dimenticare la Bonifica Pontina che procurò a Mussolini l’ammirazione internazionale”

Un ripasso di storia, quello del conduttore di Porta a Porta, che valse anche un rimprovero a Laura Boldrini:

“Invece di pensare di abbattere i monumenti fascisti, dovremmo chiederci perché un quartiere fu costruito in quattro anni, mentre oggi nello stesso tempo non si riesce ad approntare un progetto di massim. Il fascismo fu la settimana di 40 ore lavorative, fu l’Iri e tanti altri enti pubblici economici che salvarono il sistema bancario, fu l’Inps, l’Inail, le colonie per centinaia di migliaia di bambini che mai avevano visto il mare. Ma fu anche dittatura severa, con una intellighenzia autorevole, ma ridotta, e una base di pagliacci incolti, capaci solo di manganello e olio di ricino”.

Poi la conclusione: “chi oggi inneggia al fascismo ne evoca la parte peggiore. Ne studiasse la parte migliore, potrebbe rendersi utile a una discussione serena, senza sfiorare i limiti di una impensabile apologia”.

Fonte: Il Giornale

 

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