Ostia, rapito dalla madre rom il bimbo che il padre tentò di vendere
Roma, 11 ago – Sembra non avere fine l’orrenda odissea del bimbo rom di 3 anni che il padre aveva tentato di vendere a dei bagnanti sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia in cambio di favori sessuali. Secondo quanto riportato dal Corriere della Città, la madre del piccolo, moglie del padre 23enne e anch’essa rom, si sarebbe introdotta stamattina nel reparto dove il bimbo è ricoverato da fine luglio e l’avrebbe prelevato senza l’autorizzazione degli assistenti sociali, allontanandosi velocemente dalla struttura e facendo perdere le proprie tracce.
«Mio marito mi aveva detto che avrebbe portato nostro figlio a fare una passeggiata, invece ha cercato di venderlo. Mi fidavo di lui». Queste erano state le parole della diciottenne rom, intervistata dal Messaggero, spiegando che il 23enne rom e il piccolo erano usciti altre volte insieme e di essere all’oscuro di tutto. Dichiarazioni che stridevano con le condizioni del bimbo al momento del suo ingresso al pronto soccorso dell’Ospedale Grassi: arrivato sporco, denutrito, scalzo e seminudo, in stato di shock e incapace di parlare, risultava difficile non imputare le sue condizioni ad una negligenza prolungata da parte della famiglia. La donna, che risiede insieme al coniuge nel complesso di edilizia popolare Le Salzare di Ardea ed è madre anche di un secondo bambino, era stata autorizzata a vedere il figlio esclusivamente sotto il controllo dei servizi sociali e delle forze dell’ordine.
Rimane ancora quindi da accertare come, stamattina verso le 10:30, la rom sia riuscita ad introdursi nel reparto, eludere i controlli e portare via il bambino, riuscendo immediatamente a dileguarsi. Una volta dato l’allarme sui social sono scattati gli appelli per rintracciare madre e figlio, di cui per ora non vi sono tracce. Le ricerche procedono a ritmo serrato. Gli investigatori hanno ascoltato il personale medico, gli addetti alla vigilanza e i cittadini che in quel momento si trovavano all’interno del Grassi di Ostia. «Una signora ha portato via suo figlio dal Grassi senza alcun permesso», è la conferma della Questura di Roma specificando che la madre al momento non avrebbe più la «patria potestà sul minore».
Cristina Gauri