Coronavirus: 412 nuovi casi. A Pozzallo 73 immigrati positivi, arriva l’esercito
Roma, 11 ago – Soffermandosi soltanto sui dati secchi riportati dal ministero della Salute si nota un incremento dei casi di coronavirus in Italia. Oggi infatti i nuovi positivi sono 412, a fronte dei 259 rilevati ieri. Un aumento netto dunque, che però non significa un’improvvisa impennata dei contagi dovuta all’abbassamento della guardia da parte dei cittadini, come ventilato da qualcuno. E’ importante sottolinearlo perché sembra proprio questo il mantra degli ultimi giorni: “C’è un pericolo movida”. Il riferimento esplicito è ai giovani rientrati dalle vacanze all’estero e trovati positivi ai tamponi. Se osserviamo però attentamente i numeri, ci accorgiamo facilmente che buona parte dei nuovi contagiati sono immigrati irregolari o stranieri rientrati dai Paesi di origine.
Boom di immigrati positivi: a Pozzallo arriva l’esercito
Ad esempio oggi la Sicilia ha registrato ben 89 casi, superando di gran lunga la regione italiana maggiormente colpita dal coronavirus, ovvero la Lombardia che ha rilevato 68 nuovi positivi. Ciò è dovuto al fatto che degli 89 conteggiati in Sicilia, 71 sono extracomunitari ospitati nell’hotspot di Pozzallo (Ragusa), dove nelle ultime ore sono stati riscontrati altri contagi. In tutto adesso sono 73 (2 quindi ancora non conteggiati dal ministero della Salute) i clandestini positivi a Pozzallo.
Sono dati che dovrebbero far riflettere chi da una parte esagera con l’allarmismo e dall’altra non fa nulla per bloccare i continui sbarchi sulle coste italiane. Non a caso il prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, ha preannunciato al sindaco di Pozzallo l’arrivo dell’esercito: 90 militari che da lunedì presidieranno l’hotspot anche per impedire eventuali fughe già verificatesi nei giorni scorsi. “Spero che adesso si capisca perché da mesi parliamo della necessità di un protocollo sanitario e di pesanti sottovalutazioni da parte di Roma”, ha dichiarato l’assessore alla Salute della Regione Sicilia, Ruggero Razza.
Asintomatici e paucisintomatici
Va poi aggiunto che nella maggioranza dei casi non si registra una sintomatologia critica, perché per lo più i nuovi contagiati risultano asintomatici o paucisintomatici. Prova ne è che nonostante l’aumento generale dell’ultima settimana, fortunatamente non si è verificata un’impennata dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva, dove oggi si trovano 49 persone (+3 rispetto a ieri). I decessi di oggi sono stati invece 6, con un totale delle vittime in Italia dall’inizio dell’epidemia che è salito così a 35.215. Mentre i malati, ovvero gli attualmente positivi, sono in tutto 13.561 (+193 rispetto alla giornata di ieri). Due sole regioni non hanno registrato nuovi contagi: Molise e Valle d’Aosta.
Alessandro Della Guglia