Susanna Ceccardi attacca la sinistra: “Pur di frenarmi se la prendono con mia figlia”

Le dita si muovono sicure sui tasti del pianoforte. Sullo sfondo una tenda color sabbia. Lei, seduta allo sgabello, intona «E penso a te» di Lucio Battisti. I capelli castani tendenti al rosso le nascondono parzialmente il viso. Matteo Salvini l’ha ribattezzata la «leonessa». Per i cronisti è «la pasionaria della Lega». Susanna Ceccardi, 33 anni, europarlamentare e candidata alla presidenza della Regione Toscana, da 9 mesi è mamma di Kinzica, come la giovane che tra storia e leggenda difese Pisa dai Saraceni. «E penso a te», canticchiata nel salotto di casa, oggi è per lei. La Ceccardi, però, la dedica beffardamente a Bobo Rondelli, che definisce uno «sconosciuto cantautore comunista».

Rondelli, che qualche giorno fa l’ha contestata in occasione della visita ai quartieri popolari di Livorno, le ha dedicato provocatoriamente «Imagine» di John Lennon. Canzone che la «leonessa», cugina alla lontana di Iva Zanicchi, aveva bollato come marxista quando qualche preside della Toscana l’aveva sostituita ai canti di Natale. La Ceccardi era consigliere comunale di minoranza a Cascina, in provincia di Pisa – dove dal 2016 a giugno 2019 è stata poi sindaco – e si era ribellata. «Imagine», ci dice prima di mettersi in viaggio per Siena, «ha una melodia bellissima, ma il testo era stato sfruttato per fini politici». 

Ceccardi: Salvini alle regionali vuole vincere 7 a 0 contro Pd e grillini, ma il centrodestra in Toscana non ha mai toccato palla. Come la mettiamo? 
«Oggi il centrodestra amministra 6 capoluoghi su 10. Io sono stata la prima a strappare un Comune alla sinistra. Perché non dovrei riuscirci ancora?». 

Cascina ha 45mila abitanti. La Toscana quasi 4 milioni. 
«La Toscana, dopo cinquant’ anni di governo comunista, è pronta a voltare pagina. Il sistema è incancrenito. Siamo pronti a vincere. Proponiamo l’innovazione contro la restaurazione». 

Si spieghi… 
«Pensi a come la Regione sta gestendo la crisi economica: l’unico intervento è stato lo stanziamento di 5,6 milioni per le aziende che assumono a tempo indeterminato. Ma scusi: chi è che oggi si fida ad assumere a tempo indeterminato non sapendo se l’epidemia tornerà in autunno, se Conte chiuderà di nuovo il Paese. Tutti gli imprenditori che incontro mi dicono che è un provvedimento inutile». 

E qual è l’alternativa?
«In Regione avevamo chiesto che i soldi venissero destinati anche alle assunzioni a tempo determinato, a quelle stagionali. Non ci hanno dato retta. Manifattura, turismo ed export sono in ginocchio. Le faccio solo un esempio: la produzione del Consorzio degli olivicoltori toscani, ci sono stata l’altro giorno, a Grosseto, per l’80% è destinata all’estero. C’è la moda: la pelletteria di Santa Croce sull’Arno, il tessile di Prato. Il nostro conciario lavora per i marchi più importanti al mondo: Prada, Gucci, Ferragamo. Serve un piano-shock». 

Ce lo illustri.
«In Regione c’è un avanzo vincolato di 700 milioni. Il Veneto ne ha stanziati 110 a fondo perduto per le imprese: qui nulla. Il Pil nazionale è dato in calo del 9%: quello toscano dell’11,5. Vanno ammodernate le infrastrutture: il ponte Albiano è crollato tre mesi fa e il Pd continua a perdere tempo. Chi risiede e lavora in Toscana da più anni, poi, deve essere in cima alla lista per l’assegnazione delle case popolari. A Cascina ho fatto così, e approveremo la misura nella prima giunta». 

Per il turismo il governo ha stanziato il “bonus vacanze”…
«È un provvedimento dannoso. Non lo dico io, ma gli albergatori: devono perdere un sacco di tempo in burocrazia per anticipare soldi che non sono sicuri di recuperare». 

Il governatore uscente, Rossi, nei mesi di emergenza ha accusato la sanità privata di inadeguatezza. Il privato, secondo lui, andrebbe ridimensionato. 
«La regia della sanità deve restare pubblica, ma è innegabile che il contributo privato ci ha permesso di eseguire molti più tamponi. Rossi voleva impedire per decreto ai laboratori privati di eseguire i test sierologici. Aveva promesso tamponi a tappeto ma è rimasta una promessa. Alcuni medici, dopo aver denunciato che una parte del personale sanitario era stata esclusa dai controlli, sono stati sanzionati: è successo all’ospedale Versilia. Aspetti che mi è appena arrivato un messaggio. È proprio del professor Di Fiorino, il primario». 

Cosa dice?
«Dopo il deferimento al Consiglio di disciplina gli è arrivata la sanzione. Aveva invitato gli amministratori a dotare gli ospedali dei macchinari per processare i tamponi. Una cosa simile, prima del Covid, era successa al professor Fausto Trivella, primario di Oculistica a Lucca: si era permesso di criticare la riforma sanitaria regionale». 

Gli avversari le stanno dicendo di tutto: che è al «guinzaglio di Salvini», «scema», «fascista», addirittura «nazista». 
«E meno male che mio nonno era comunista e che ho parenti partigiani! Su Facebook c’è un post con migliaia di “like” in cui vengo accusata di aver pagato 50 euro un attore di colore per fingere di arrostire un gatto». Lei ha detto che «definirsi antifascisti oggi non ha più senso». 

E giù bordate.
«Ribadisco: un conto era dirsi antifascisti nel ’44, un conto è adesso. Io sono contro ogni totalitarismo. È la sinistra ad aver ridotto l’antifascismo a un mero slogan, strumentalizzandolo». 

L’hanno attaccata perché ha iscritto sua figlia a un asilo nido pubblico.
«Incredibile: avevamo tutti i requisiti. Io sono all’estero 3-4 giorni alla settimana. Il mio compagno fa il pendolare. Ovviamente, guadagnando più della media, avremmo pagato la tariffa piena. Siamo stati costretti a ritirarla e a iscriverla in un istituto privato: naturalmente non dico dove visto i livelli a cui certa gente è arrivata. Non volevo che ci andasse di mezzo lei. A me possono dire di tutto, ho le spalle larghe. Ma attaccare sui social una bimba di 9 mesi supera il limite dello squallore». 

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