Mes, il M5s dice no: vertice notturno, spaccatura con Pd e Italia Viva
Niente Mes. Il Movimento 5 Stelle non cambia idea sul Meccanismo europeo di stabilità osannato dal Pd per far fronte all’emergenza coronavirus. E proprio sul tema, dopo la sparata pomeridiana di Nicola Zingaretti, i Cinque Stelle si sono riuniti a Largo Chigi ribadendo quello che già si sapeva. Non solo, perché Vito Crimi ha lanciato una frecciatina agli alleati di governo, rei a suo dire di “muoversi con modi e accenti che non si conciliano con questa fase cruciale per il Paese”. Il coinvolgimento del Parlamento è alla base della nostra democrazia, “anche nella fase preparatoria dei decreti”, ed è in questa direzione – prosegue Crimi – che ci si sta già muovendo per i prossimi provvedimenti in elaborazione. Insomma, un modo come un altro per dire che senza ok del Mes non se ne fa nulla.
Pensiero, questo, largamente condiviso anche da Luigi Di Maio: “Dividerei il tema Mes dal tema sanità. Con Zingaretti condivido l’idea di un ammodernamento di un sistema sanitario che deve essere pubblico e accessibile a tutti. Ma sul Mes ripeto che non ho motivo di esprimermi”. E sulle disponibilità finanziarie per rimettere mano al sistema sanitario il ministro degli Esteri dichiara: “Gli strumenti europei sono essenziali, ma lo sono anche i tempi. Se ho bisogno oggi di un aiuto e me lo dai fra un anno non serve. Il sistema sanitario va sostenuto adesso e andava sostenuto anche prima”. Seguendo le tempistiche europee, invece, dei soldi fino al 2021 non vedremo neanche l’ombra.