Usa, la calciatrice “ribelle” non si inginocchia. Resta in piedi e canta l’inno
Roma, 29 giu – La partita di calcio femminile della NWSL Challenge Cup disputata sabato mattina tra North Carolina Courage e il Portland Thorns FC non verrà ricordata per l’ora e mezza trascorsa in campo, ma per quella manciata di minuti in cui le giocatrici, indossata la maglietta del Black lives matter, si sono inginocchiate mentre suonava l’inno nazionale. Parola d’ordine, mancare di rispetto all’inno per protestare contro le discriminazioni. Il video e le foto delle 22 giocatrici che, ginocchio a terra e mani sul cuore, ascoltano lo Star-Spanlged banner, hanno incantato le belle anime antirazziste di mezzo pianeta. “Coraggioso, incredibile, che immagine potente”.
In questo marasma dittatoriale da politicamente corretto, secondo noi, il vero coraggio l’ha invece avuto la giocatrice del North Carolina Courage (dovrebbe trattarsi del portiere Sam Leshnak) che in quel momento sedeva in panchina e quindi non è stata ripresa dalle telecamere. Ci ha pensato un fotografo dalle tribune a immortalarla mentre, unica della fila di riserve, rimaneva orgogliosamente in piedi durante l’esecuzione inno. L’unica ad aver compreso che la giustizia sociale non si ottiene oltraggiando i simboli della propria nazione, verrà ora sottoposta a misure disciplinari dalla federazione sportiva per aver osato fidare i dogmi del pensiero unico? Verrà discriminata dalle compagne di squadra? Vedremo nei prossimi giorni.
In una certa misura si potrebbe addirittura assistere al rovesciamento di quanto accadde all’ex quarterback della NFL Colin Kaepernick, che all’epoca era stato pesantemente criticato, fino a rimanere senza contratto, proprio per essersi inginocchiato contro le discriminazioni. Adesso tutti quelli che lo avevano linciato mediaticamente sembrano aver misteriosamente perso la voce, a dimostrazione di quanto pretestuose, superficiali ed ondivaghe siano le prese di posizioni dei mass media.
“Oggi ci siamo inginocchiati per protestare contro l’ingiustizia razziale, la brutalità della polizia e il razzismo sistemico contro i neri e le persone di colore in America”, si legge in una dichiarazione congiunta di Courage and Thorns. “Adoriamo il nostro Paese e abbiamo colto questa opportunità per mantenerlo ad un livello superiore. È nostro dovere chiedere che le libertà su cui questa nazione è stata fondata siano estese a tutti”. “Vogliamo mantenere l’attenzione sul movimento Black Lives Matter per tutto il torneo“, ha dichiarato il centrocampista della Carolina del Nord Samantha Mewis, la cui squadra ospita anche un’asta online a beneficio della National Black Justice Coalition. “Siamo davvero orgogliosi di noi stessi”.
Cristina Gauri