Vicofaro, esposto in Procura di CasaPound: “Chiudere il centro immigrati di don Biancalani”

Pistoia, 26 mag – Dopo gli episodi di cronaca nera che negli ultimi giorni hanno visto come protagonisti alcuni immigrati ospiti del centro di accoglienza di Vicofaro, dello spacciatore che utilizzava il confessionale della chiesa come nascondiglio per la droga e della furia di un 23enne nigeriano che chiedeva soldi armato di coltello, arriva un’altra brutta notizia per il controverso prete immigrazionista don Biancalani. Nella mattinata di oggi è stato infatti depositato presso il Tribunale di Pistoia un esposto alla Procura della Repubblica nel quale si chiede la chiusura del centro che accoglie immigrati.

Promotore dell’iniziativa il portavoce locale di CasaPound Italia Lorenzo Berti, che spiega: “Su richiesta di molti cittadini pistoiesi abbiamo deciso di presentare questo atto di accusa contro una struttura ormai completamente fuori controllo tra violente risse, minacce ai residenti e arresti per droga. Vista la complicità della Regione Toscana ed il lassismo del Comune di Pistoia ci siamo rivolti direttamente alla Procura per porre fine ad una situazione che sta turbando la sicurezza di un intero quartiere e danneggiando l’immagine della nostra città”.

Minacce e violenze

Nell’esposto si evidenzia come “ormai da tempo la zona adiacente la chiesa di Vicofaro soffre una situazione di insicurezza dovuta ai frequenti problemi di ordine pubblico causati dagli immigrati ospiti del centro di accoglienza sito presso gli spazi della parrocchia”. Inoltre “l’edificio ospita un numero in continua crescita di immigrati, ad oggi circa 130 persone, in situazione di palese sovraffollamento e scarso rispetto delle normative igienico-sanitarie, soprattutto in questo periodo di particolare criticità sotto questo punto di vista”. Numerosi sono stati nel corso del tempo gli interventi da parte delle Forze dell’Ordine e le denunce effettuate dai residenti, costretti a sopportare schiamazzi notturni e violenti litigi tra immigrati che talvolta sfociano anche in minacce verso i residenti stessi, ormai impauriti ad esporsi nel denunciare pubblicamente l’insostenibilità della situazione a causa delle possibili ritorsioni nei loro confronti.

Si riscontra anche “una forte preoccupazione per la vicinanza con la Scuola Secondaria ‘Anna Frank’, considerando l’indole violenta e l’attitudine allo spaccio di droga di alcuni degli ospiti del centro di accoglienza”. Nell’esposto viene quindi richiesto alle autorità di “valutare seriamente la chiusura del centro di accoglienza di Vicofaro per gravi motivi di sicurezza ed ordine pubblico”. La ‘palla’ nella contesa su Vicofaro passa ora quindi dal campo della politica a quello della giustizia.

Osvaldo Montiani

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