Europa, altro buco nell’acqua E l’Italia resta ancora al palo
Appuntamento a metà luglio per un nuovo Consiglio europeo in cui i leader, presenti fisicamente a Bruxelles, potranno concentrarsi su proposte concrete. È questo, in estrema sintesi, l’esito dei lavori in videoconferenza dell’ultimo vertice europeo con i capi di Stato e di governo dei paesi Ue.
Michel: “Consiglio europeo a metà luglio”
In altre parole, quella che avrebbe dovuto essere l’ennesima giornata decisiva per trovare un accordo sul Recovery Fund, si è trasformata nell’ennesima perdita di tempo. Nella riunione di oggi, ha spiegato Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, c’è stata la possibilità “di consultarci su queste proposte e ora passiamo a un’altra fare: ora andiamo a negoziare e apprezzo la prontezza di impegno” dei leader.
“Sono pienamente impegnato a iniziare immediatamente i negoziati con gli Stati membri e abbiamo l’intenzione di avere un Consiglio europeo attorno alla metà di luglio. Prima di questo summit metterò sul tavolo delle proposte concrete per provare a prendere una decisione. Siamo consapevoli che è essenziale prendere una decisione il prima possibile”, ha concluso Michel.
Perché è necessario un nuovo vertice? Semplice: esiste “un consenso emergente” sulle attuali proposte ma è “necessario continuare a discutere per poter passare alla fase successiva, quella della negoziazione”, per usare le parole del presidente Michel.
Von der Leyen: “Restano divergenze”
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea ha spiegato che i leader dei 27 Paesi membri restano divisi sul piano proposto dalla stessa Commissione per fronteggiare la crisi economica legata al Coronavirus.
“Le discussioni hanno mostrato differenze di opinione su varie questioni – ha detto von der Leyen – in particolare sull’equilibrio tra sovvenzioni e prestiti”, ma anche sula distribuzione delle risorse, le nuove risorse proprie del bilancio Ue e i rebates. Tuttavia, ha aggiunto la tedesca, “sono sicura che possiamo raggiungere un consenso, a condizione che non perdere di vista il quadro generale”.
Secondo von der Leyen “i leader si sono trovati d’accordo sulla necessità di un piano che includa solidarietà, investimenti e riforme, e che dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per trovare un accordo prima della pausa estiva”.
Lagarde: “Accordo sul fondo europeo o rischi di mercato”
In videoconferenza era presente anche la presidente della Banca centrale europea (Bce), Christine Lagarde. La francese ha messo in guardia i capi di Stato e di governo dei paesi membri dell’Ue dalle reazioni negative del mercato qualora non dovesse essere raggiunto un accordo sul fondo europeo per la ripresa dalla crisi del coronavirus.
Come riferisce il quotidiano Handelsblatt, Lagarde ha affermato che l’economia dell’Ue sta sperimentando una “caduta drammatica” a causa della crisi, con il Pil dell’Eurozona che potrebbe contrarsi del 13 per cento nel secondo trimestre e dell’8,7 per cento nel corso del 2020, prima di tornare a crescere del 5,2 per cento nel 2021. Per la presidente della Bce, le conseguenze della crisi “non si sono ancora pienamente manifestate” e il tasso di disoccupazione dell’area dell’euro potrebbe raggiungere il 10 per cento.
Secondo Lagarde, la recente calma nei mercati finanziari è in parte dovuta al fatto che gli investitori considerano le misure anticrisi attuate dai governi degli Stati membri dell’Ue. Tuttavia, ha avvertito la presidente della Bce, “l’umore potrebbe cambiare di nuovo” se il Consiglio europeo non raggiungesse un’intesa sul fondo per la ricostruzione dell’Ue da 750 miliardi di euro.
Conte: “Necessario accordo a luglio”
Al termine del Consiglio europeo il premier italiano Giuseppe Conte ha scritto un tweet emblematico: “Terminato il Consiglio europeo. L’Ue ha fatto un altro passo avanti. Siamo tutti consapevoli della posta in gioco. Dobbiamo raggiungere un accordo a luglio”.
Enzo Amendola, ministro per gli Affari europei, ha invece affermato che “la proposta della Commissione europea è stata accolta nei suoi principi fondamentali” e che “è stato fatto un importante passo in avanti”. “Ora lavoriamo in vista del Consiglio europeo di luglio, che sarà decisivo – ha aggiunto – Siamo sempre più vicini alla meta, per questo serve approvare il Qfp e il piano Next Generation Eu il prima possibile e far ripartire l’economia”.
“Oggi è iniziato l’ultimo miglio dei negoziati – ha concluso il ministro – in cui serve agire con ancora più rapidità e determinazione. L’Italia si farà trovare pronta all’appuntamento con un piano di riforme e di investimenti – il Recovery Plan – che ci consentirà di rilanciare il paese. Per questo continueremo a lavorare ad una proposta ambiziosa con le istituzioni europee per salvaguardare il mercato interno e per dare risposte a cittadini, lavoratori e imprese che siano all’altezza della sfida che abbiamo dinanzi”.
Merkel gela l’Italia: “Soldi solo nel 2021”
Se i rappresentanti italiani sono soddisfatti di come stanno andando le trattative europee, Angela Merkel ha disegnato un quadro un po’ più cupo. I soldi previsti dal recovery fund “dovranno fluire rapidamente” verso i Paesi più colpiti dalla pandemia del coronavirus, ma questo, stando alle stime del governo tedesco, “sarà possibile al più presto all’inizio del 2021”.
“Per motivi giuridici – ha puntualizzato Merkel – non è possibile versare prima il denaro a Paesi come l’Italia”. Questo anche perchè i Parlamenti nazionali dovranno ratificare le deliberazioni prese dall’Ue. Inoltre, al vertice Ue non è stato ancora deciso se gli aiuti fluiranno in forma di sovvenzioni o di crediti, ha spiegato ancora la cancelliera.
“Ma nessuno ha messo in dubbio la costruzione del piano, ossia che la Commissione possa acquisire titoli dal mercato”, ha sottolineato Merkel. Si tratta anche di valutare la situazione burocratiche, per vedere “se si sia in grado di agire nel modo più rapido possibile”. Tra le priorità del piano, Merkel ha citato “quelle del futuro, ossia la digitalizzazione e della difesa del clima”.