Istat, quattro milioni e mezzo di italiani in povertà assoluta. Ecco l’Italia di Conte
Nell’Italia di Conte le famiglie e il Sud sono sempre più poveri. Come rileva l’Istat nelle sue statistiche sulla povertà nel 2019, ci sono quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta. Con una incidenza pari al 6,4% (7,0% nel 2018), per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui (7,7% del totale, 8,4% nel 2018).
Dal 2008 i poveri sono aumenti del 64%
La quota di famiglie in povertà assoluta, quindi, si riduce leggermente rispetto all’anno precedente. Ma rimane su livelli molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008-2009. Guardando i numeri e le precedenti statistiche emerge infatti che nel 2008 gli italiani poveri erano 2,8 milioni. Ciò significa nel periodo 2008-2019 i poveri sono aumentati quasi del 64%.
Istat, il Sud sempre più povero
L’Istat osserva che rimane stabile il numero di famiglie in condizioni di povertà relativa: nel 2019 sono poco meno di 3 milioni (11,4%) cui corrispondono 8,8 milioni di persone (14,7% del totale). È al Sud Italia che si contano più famiglie in povertà assoluta, pari all’8,6% mentre al Nord la percentuale scende al 5,8% e al Centro è il 4,5%. L’Istat riferisce che l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma più alta nel Mezzogiorno (8,5% nel Sud e 8,7% nelle Isole) rispetto alle altre ripartizioni (5,8% nel Nord-ovest, 6,0% nel Nord-est e 4,5% nel Centro).
Istat, confronto con le famiglie del Nord
Per questa ragione, anche se le famiglie del Nord sono di più rispetto a quelle del Mezzogiorno (rispettivamente 47,8% e 31,7% del totale), il numero di famiglie povere nelle due ripartizioni, spiega l’Istituto, è sostanzialmente uguale: 43,4% al Nord e 42,2% nel Mezzogiorno. Nel Centro si trova il restante 14,4% (rispetto al 20,5% delle famiglie residenti in questa ripartizione).
Istat, 2 milioni di poveri assoluti nel Sud
Le differenze territoriali rilevate per le famiglie si confermano per gli individui. Sono oltre due milioni i poveri assoluti residenti nel Mezzogiorno (45,1% del totale, di cui il 70% al Sud e il 30% nelle Isole), contro 1 milione e 860mila nelle regioni del Nord (40,5%, di cui il 58,7% nel Nord-ovest e il 41,3% nel Nord-est). Ciò si deve, spiega ancora l’Istat, anche alla maggior presenza nel Mezzogiorno di famiglie numerose tra le famiglie in povertà assoluta rispetto al Nord. L’incidenza di povertà individuale è pari a 10,5% nel Sud e a 9,4% nelle Isole mentre nel Nord e nel Centro è molto più bassa, rispettivamente 6,8% e 5,6%.
La povertà cresce nelle famiglie numerose
In particolare, l’Istat sottolinea che la povertà assoluta cresce dal 5,0% del 2018 al 6,6% del 2019 l’incidenza nei comuni più piccoli (fino a 50mila abitanti) e diversi dai comuni periferia di area metropolitana nel Nord-est.
Comuni e aree metropolitane
Per i comuni centro delle aree metropolitane del Nord si confermano incidenze di povertà (7,1%) maggiori rispetto ai comuni periferici delle aree metropolitane e comuni sopra i 50mila abitanti (4,8%) e ai restanti comuni più piccoli (6,1%). La povertà assoluta coinvolge inoltre maggiormente le famiglie numerose e con figli minori, L’Istituto rileva infatti che nel 2019 si conferma un’incidenza di povertà assoluta più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti: 9,6% tra quelle con quattro componenti e 16,2% tra quelle con cinque e più. Si attesta invece attorno al 6% tra le famiglie di tre componenti, sostanzialmente in linea con il dato medio.
Figli conviventi e minori
La povertà, inoltre, aumenta in presenza di figli conviventi, soprattutto se minori, passando dal 6,5% delle famiglie con un figlio minore al 20,2% di quelle con tre o più figli minori. Anche tra le famiglie monogenitore la povertà è più diffusa rispetto alla media, con un’incidenza dell’8,9%, ma in attenuazione rispetto all’anno precedente, quando era pari a 11,4%.
Istat, famiglie con anziani
Nelle famiglie con almeno un anziano, continua l’Istat, l’incidenza di povertà è pari al 5,1%, più bassa, quindi, della media nazionale; scende al 3,1% se si considerano le coppie in cui l’età della persona di riferimento della famiglia è superiore a 64 anni (tra le famiglie composte da persone sole con più di 64 anni l’incidenza sale al 5,7%).
Famiglie giovani più in difficoltà
L’Istituto evidenzia che in generale, la povertà familiare presenta un andamento decrescente all’aumentare dell’età della persona di riferimento: le famiglie di giovani hanno più frequentemente minori capacità di spesa poiché dispongono di redditi mediamente più bassi e hanno minori risparmi accumulati nel corso della vita o beni ereditati. La povertà assoluta riguarda l’8,9% delle famiglie in cui la persona di riferimento ha tra i 18 e i 34 anni e il 5,1% di quelle con persona di riferimento oltre i 64 anni. Rispetto al 2018 l’incidenza di povertà scende dall’8,3% al 6,9% per le famiglie con persona di riferimento fra i 45 e 54 anni, aggiunge ancora l’Istat.