Bomba sul M5S: il comunista Maduro versò 3,5 milioni in nero nel 2010 per finanziare il Movimento
Nicolás Maduro avrebbe dato «la sua autorizzazione nel 2010 a inviare una valigia contenente 3,5 milioni di euro al consolato venezuelano a Milano per finanziare in nero il nascituro Movimento 5 stelle, partito nato nell’ottobre 2009». L’accusa, accompagnata dalla pubblicazione di un documento classificato come «segreto» dalla direzione generale dell’intelligence militare del Venezuela, arriva dal quotidiano spagnolo Abc. La notizia piomba come un terremoto sul partito della trasparenza e dell’onestà.
Casaleggio destinatario finale
All’epoca, l’attuale presidente della Repubblica venezuelana era ministro degli Esteri. Il console della delegazione diplomatica venezuelana a Milano, Gian Carlo Di Martino, sostiene il giornale spagnolo Abc, orientato verso la destra popolare, avrebbe fatto «da intermediario prima che il destinatario finale, Gianroberto Casaleggio (ideologo e fondatore del Movimento scomparso nel 2016,ndr), ricevesse il denaro in contanti». Lo leggiamo sul Corriere della Sera che ha rilanciato la notizia. Un terremoto per un Movimento già travolto dal botta e risposta tra Alessandro Di Battista e Beppe Grillo, dai disagi interni e dai disastri di governo. Il quotidiano spagnolo ABC spara in prima pagina la notizia: il governo venezuelano di Hugo Chavez avrebbe finanziato il Movimento di Beppe Grillo. Che, ricordiamolo, da sempre ha simpatizzato per il regime di Nicolas Maduro.
Si tratta di un finanziamento in nero da tre milioni e mezzo di euro in nero. Una vera e propria spy story che inizia nel 2010. Nicolas Maduro avrebbe fatto inviare 3.5 milioni al consolato venezuelano a Milano per finanziare il partito fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Anzi, secondo Abc, sarebbe stato proprio Casaleggio il destinatario finale dei soldi inviati da Caracas.
“Una valigia diplomatica”
All’epoca il governo era ancora Chavez e Maduro era ministro degli Esteri. Il Movimento 5 Stelle muoveva i primi passi, era nato solamente un anno prima quando, si presentò per la prima volta alle elezioni amministrative. Il documento dei servizi segreti venezuelani pubblicato da Abc è datato 5 luglio. E dice che i soldi sarebbero stati inviati “in modo sicuro” grazie a una valigia diplomatica dell’intellicence militare guidata da Hugo Carvajal. Ora Carvajal è indagato dalla giustizia americana per crimini legati al narcotraffico e alla vendita di armi alle Farc colombiane. L’obiettivo di Caracas, si legge nel documento pubblicato da Abc, era quello di finanziare un “movimento di sinistra rivoluzionaria e anticapitalista nella repubblica italiana”.
Secondo la ricostruzione fornita da Abc, i soldi partiti da Caracas e arrivati a Casaleggio provenivano “dai fondi riservati amministrati dall’allora ministro degli Interni Tareck el Aissami” – oggi è ministro del petrolio, Ndr) – e una delle persone più importanti della cerchia di Maduro. La figura di Aissami non è esente da ombre. Nel 2017, infatti, il Dipartimento del tesoro americano lo ha colpito con delle sanzioni perché invischiato in un (enorme) giro di droga. Tra le accuse rivolte ad Aissami c’è anche il riciclaggio di denaro. I soldi, prima di arrivare a Casaleggio, sarebbero passati dalle mani di Gian Carlo di Martino, dal 12 aprile 2010 console generale della Repubblica bolivariana del Venezuela a Milano.
La replica del numero uno del Movimento non si è fatta attendere: “Tutto totalmente falso. E’ una fake news uscita più volte, l’ultima nel 2016. Dalle smentite ora passeremo alle querele”, sentenzia Davide Casaleggio, all’Adnkronos.