Toscana, denuncia choc del consigliere leghista: “I migranti ‘poveri’ nei centri fanno acquisti online di lusso”
FIRENZE – “I migranti ‘poveri’ nei centri fanno acquisti online di lusso”: il consigliere regionale della Lega, Jacopo Alberti, svela la presa per i fondelli degli italiani da parte dei clandestini che fingono di scappare dalla fame e dalla guerra.
Il tema dell’immigrazione, degli sbarchi nel nostro Paese e dei migranti nei centri di accoglienza sono attuali più che mai in questi giorni.
Quasi ogni giorno, infatti, la nostra cronaca è condita da fatti che riguardano gli immigrati. Da aggressioni a nuovi arrivi, fino ad arrivare alle sistemazioni temporanee nei centri. E proprio qui ora vogliamo concentrarci. Spesso, infatti, i migranti protestano per le condizioni nelle quali sono “costretti” a vivere. Lamentano cibo migliore, wifi, televisioni e a volte anche nuovi vestiti.
Il motivo di tal proteste è il più delle volte fuori luogo, visto che i volontari fanno di tutto per garantire una vita dignitosa ai clandestini. E invece a loro non basta e scoppiano le risse, le proteste e le rivolte. Ora, però, arriva una segnalazione direttamente dal consigliere regionale della Lega in Toscana che potrebbe far scaldare gli animi agli italiani.”Da più parti ci giungono segnalazioni circostanziate che riportano come in alcuni centri d’accoglienza per gli immigrati in Toscana vi sia un discreto via vai di fattorini che consegnano ai presunti profughi materiale di moda (come indumenti o scarpe) acquistati direttamente su noti siti dediti all’e-commerce”, scrive in una nota Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega in Toscana.
Sì, avete letto bene. Sembra che gli immigrati abbiano i soldi per fare shopping online. Un bello shopping di lusso. “Una pratica – prosegue il Consigliere – che riteniamo alquanto inusuale per persone bisognose che, teoricamente, scappano da guerre o situazioni similari ed una volta in Italia, invece, si possono permettere il lusso d’ordinare capi firmati. Siccome i predetti acquisti di beni, almeno per quel che sappiamo si reiterano nel tempo, ci sorge spontaneo il dubbio che gli acquirenti, formalmente ‘poveri in canna’ raggranellino un pò di denaro magari svolgendo attività illecite. D’altronde, non è la prima volta che questi individui vengono colti in flagranza di reato, essendo dediti, ad esempio, allo spaccio di stupefacenti”.
Un’accusa piuttosto forte che se dovesse essere confermata scatenerebbe l’inferno. “Insomma -conclude l’esponente leghista – una vicenda che lascia perplessi e indignati, poiché mentre molti toscani fanno i salti mortali per arrivare a fine mese, chi usufruisce gratuitamente di vitto e alloggio (ovvero gli immigrati), si può, viceversa, permettere il lusso di fare tranquillamente e comodamente shopping…”.