I giallorossi: “Regolarizziamo i migranti che erano in Italia a marzo”
Negli ambienti della maggioranza fino a pochi giorni fa veniva solo sussurrato: la sanatoria, chiamata però “regolarizzazione” dal governo, è stata un flop e più i giorni passano e più questa circostanza appare una certezza.
La norma che ha dato la possibilità ai migranti irregolari di sanare la propria posizione è stata un fiasco, lo si capisce bene anche dai primi dati preliminari che parlano di 9.500 domande presentate su 220.000 di potenziali candidati.
Adesso è anche lo stesso Pd ad evidenziare il fallimento della sanatoria, chiamata con il suo nome non a caso anche da Repubblica, nella cui edizione odierna è stata riferita la notizia di alcuni emendamenti che verranno proposti da esponenti della maggioranza quali Laura Boldrini, Lorenzo Fioramonti, Gennaro Migliore e Riccardo Magi.
In particolare, proprio Laura Boldrini avrebbe fatto proprie le osservazioni di un gruppo denominato “Grei 250”. All’interno di quest’associazione ci sono avvocati, professori e studiosi del fenomeno migratorio, i quali hanno evidenziato tre falle della norma relativa alla sanatoria voluta dal governo Conte. Si tratterebbe, andando nello specifico, della data relativa alla scadenza del permesso di soggiorno, che nel decreto governativo è quella del 31 ottobre 2019, così come si parla della limitazione degli ambiti lavorativi e della mancata possibilità di regolarizzare la posizione offerta ai richiedenti asilo.
La sanatoria è stata inserita all’interno del decreto bilancio, il quale a giorni sarà discusso in Parlamento per la conversione in legge. Da qui l’idea della Boldrini, attiva in queste ore anche contro i decreti sicurezza, di presentare emendamenti in linea con le posizioni del gruppo Grei 250. Ed ecco che nelle proposte lanciate dall’ex presidente della Camera, vi è l’inserimento tra i potenziali migranti candidati per la sanatoria di tutti coloro che erano in Italia entro il marzo 2020.
Spazio quindi anche ad un emendamento che allargherebbe la lista dei lavori per i quali il migrante può chiedere la regolarizzazione. Non più settore agricolo e domestico, così come previsto nella versione inserita nel decreto rilancio, bensì tutti i settori che potrebbero riguardare i migranti attualmente irregolari presenti nel nostro territorio. Verrebbe cioè a cadere la barriera riguardante l’ambito lavorativo, snaturando di fatto la proposta originaria pensata ed ideata esclusivamente, almeno per quanto dichiarato dal ministro Teresa Bellanova a maggio, per riportare i braccianti a lavorare nelle campagne.
Infine, la proposta della Boldrini prevedrebbe l’inserimento della possibilità per i richiedenti asilo di sanare da subito la propria posizione per scopi lavorativi, in attesa dell’espletamento della domanda. Ci sarebbe poi un quarto punto: estendere il limite massimo di presentazione della domanda dal 15 luglio al 31 agosto.
In poche parole, visto il flop della sanatoria attualmente riscontrato, ecco che la parte più a sinistra della coalizione giallorossa è pronta ad estendere praticamente a tutti i migranti irregolari la possibilità di sanare la posizione. E di garantire un maggiore lasso di tempo per presentare le domande. Un tentativo disperato di salvare dal fallimento generale una norma che già alla vigilia del decreto rilancio è stata vista con sospetto da molte associazioni di categoria del comparto agricolo, settore a cui era principalmente rivolta.
Al momento è difficile dire se gli emendamenti in questione hanno o meno l’appoggio politico della maggioranza. Anzi, già sulla sola idea della sanatoria sono state ben evidenti le spaccature interne alla coalizione giallorossa, con i grillini tra i più restii a far passare la regolarizzazione. Sulla sanatoria, il governo in aula potrebbe vedere non poche difficoltà.
il giornale.it