La Sea Watch pronta a ripartire: l’annuncio dell’Ong su Twitter
La Sea Watch è pronta a ripartire e ritornare operativa in mare per soccorrere i migranti.
A renderlo noto è la stessa Ong tedesca attraverso Twitter. Come si ricorderà la nave è ferma nel porto di Messina da prima del lockdown, ovvero dopo gli ultimi salvataggi effettuati nel centro del Mediterraneo. Con 194 migranti,l’Ong aveva premuto su Roma e su La Valletta per avere un porto sicuro. Dopo l’ok del governo giallorosso,il 27 febbraio l’imbarcazione è entrata nel porto di Messina: “Sea Watch – si leggeva in un twitt- ha finalmente un Pos. Navighiamo ora verso Messina, felici di portare le persone soccorse a terra”. La nave è rimasta dunque ferma lì a seguito della pandemia che ha “bloccato” gli spostamenti. In questo contesto anche i viaggi della rotta Libica hanno avuto uno stop. Subito dopo la fase clou dell’emergenza sanitaria invece, i viaggi della speranza hanno ripreso il “via” facendo registrare numeri importanti.
È stato il 17 aprile scorso che sono riprese le operazioni di salvataggio dei migranti da parte delle Ong. Nello specifico è stata la Alan Kurdi a recuperare 150 migranti lontano dalle coste della Libia, trovando come porto sicuro quello di Palermo. I migranti hanno trascorso la quarantena in rada, a bordo nave Rubattino, della società Tirrenia. Dopo l’arrivo della Alan Kurdi a Palermo, il giorno seguente è giunta anche l’Aita Mari con a bordo 36 migranti. Questi ultimi sono stati pure ospitati dalla Rubattino per la quarantena. Le due Ong attualmente sono ferme nel porto di Palermo perché sottoposte a sequestro da parte della Guardia Costiera che ha riscontrato delle irregolarità a eseguito di un’ispezione.
Ferme le due imbarcazioni, la Sea Watch è invece pronta a riprendere la propria missione in mare. “Siamo quasi pronti per partire! Dopo due settimane di quarantena- si legge nel twitt- il nostro equipaggio si è sottoposto a Messina al test Covid-19. Possiamo ora ultimare i preparativi per tornare in mare in sicurezza tra pochi giorni. I soccorsi non possono fermarsi”.
Siamo quasi pronti per partire!
Dopo due settimane di quarantena il nostro equipaggio si è sottoposto a Messina al test #COVIDー19.
Possiamo ora ultimare i preparativi per tornare in mare in sicurezza fra pochi giorni.
I soccorsi non possono fermarsi. pic.twitter.com/H0F3OsG3fTSea-Watch Italy@SeaWatchItaly
Siamo quasi pronti per partire!
Dopo due settimane di quarantena il nostro equipaggio si è sottoposto a Messina al test #COVIDー19.
Possiamo ora ultimare i preparativi per tornare in mare in sicurezza fra pochi giorni.
I soccorsi non possono fermarsi.
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Un messaggio che lascia intendere apertamente che nel breve periodo la nave di Karola Rackete sarà operativa per continuare la missione di salvataggio dei migranti in mare. Si tratta infatti della stessa nave protagonista nel mese di giugno 2019 dello speronamento di una motovedetta della Guardia di Finanza all’imbocco del porto di Lampedusa. Un fatto rilevante, non solo da un punto di vista mediatico ma anche politico e che ha contraddistinto la stagione dello scontro tra l’allora governo gialloverde e le Ong impegnate nel Mediterraneo.
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