Zaia attacca Conte il “sognatore”: « Se continua così, moriremo di ipocrisia e di task force»
«Ha convocato questo appuntamento e io mi aspettavo qualche fuoco di artificio, qualche asso nella manica. Qualcosa di più». Luca Zaia, in un’intervista al Corriere della Sera, commenta l’ennesima conferenza stampa di Conte. «Il riassunto di quanto è stato fatto e il libro dei sogni sono poco da parte di un presidente del Consiglio in carica da due anni. Il Covid è una cosa degli ultimi quattro mesi. Un po’ di bilancio, suvvia».
Zaia non fa sconti al premier
Il governatore del Veneto, in testa a tutti i sondaggi per come ha saputo gestire l’emergenza, non fa sconti. E si sofferma anche sul fatto che il premier abbia ammesso che ci sono stati dei ritardi. Ritardi dovuti a “un apparato statuale che non era pronto a elargizioni di questa portata”. Zaia replica: «Sì, ma il fatto è che continua a non essere pronto».
Semplificare per non sprofondare
«Se il metodo è sempre quello», sottolinea, «moriremo di comitati, di autotutela, di non toccare questo e non toccare quello». Moriremo, aggiunge, «di gemmazione di grandi riunioni e proliferazione delle task force, di ipocrisia. Se non semplifichiamo davvero, sprofonderemo».
Il nuovo policlinico universitario di Padova
«Io non cerco la rissa», dice ancora Zaia. «Non faccio parte della categoria di quelli per cui un avversario politico è sempre uno che non capisce nulla. L’ipocrisia è di sistema, del perpetuo rinviare, del non semplificare. Devo fare il nuovo policlinico universitario di Padova, un’opera da 600 milioni. Ma senza cambiamenti, non mi basteranno dieci anni per aprirlo».
Zaia: «Il Sud ha bisogno di aiuto e non si discute»
«Il peggio è che nascerà vecchio. Ma io dico: abbiamo visto il ponte a Genova? Perché non si applica quel modello che ha funzionato?». Poi parla della fiscalità di vantaggio dedicata al Sud annunciata da Conte. «Non esiste che ci siano figli e figliastri. Per favore, scriva: io non ho nulla contro il Sud. Nulla. II Sud ha bisogno di aiuto e non si discute. Garantire una crescita uniforme è un dovere. Non è affatto utile suscitare un conflitto Nord-Sud, ma occorre davvero riconoscere le prerogative e le specificità di tutti».