Luca Palamara, nelle chat dell’ex pm la chiamata alle armi contro il leghista Claudio Borghi
Al Csm si occupavano spesso di politica. Lo ha scoperto il Giornale, pubblicando parti della chat che l’ex pm Luca Palamara, accusato di corruzione, teneva con membri del Csm, esponenti politici e anche altri magistrati. Le chat raccontano, scrive il quotidiano, la chiamata alle armi delle correnti contro Claudio Borghi, presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, che ha osato brontolare per una sanzione amministrativa confermatagli dalla Cassazione. Così tra le correnti parte la raccolta di firme per aprire una pratica a tutela del collega. La “pratica a tutela” è uno strumento che il Csm ha a disposizione per prendere le parti di magistrati ingiustamente accusati. Ma le chat di Palamara raccontano come questo strumento venga usato solo per tutelare i colleghi attaccati dalla destra.
Una altra chat presa in considerazione poi è quella contro Matteo Salvini, ministro dell’Interno nel governo Conte 1, finito nel mirino della Procura di Agrigento per essersi opposto allo sbarco della nave Diciotti. Il Csm scatta in difesa del procuratore agrigentino, Luigi Patronaggio, che sta indagando sul leader leghista. Dalle chat, si scopre che a ordinare a Palamara di scatenare il Csm in difesa del magistrato siciliano è stato nientemeno che il suo vicepresidente, l’ex deputato piddino Giovanni Legnini, che scrive a Palamara: “Luca, dobbiamo dire qualcosa per la nota vicenda”. Palamara poi si vanta con Patronaggio: “Carissimo Luigi ti chiamerà anche Legnini siamo tutti con te un abbraccio”, scrive alle 16,46 del 24 agosto. “Grazie. Mi ha già chiamato e mi ha fatto molto piacere”. Un mese dopo, Palamara ribadisce la sua vicinanza a Patronaggio per le critiche piovutegli affosso: “Carissimo Luigi ti sono vicino sii forte e resisti come sempre siamo tutti con te un abbraccio”. “Grazie mi fa molto piacere. È un atto intimidatorio piuttosto “firmato” … da certi ambienti estremisti”, la risposta.