Nuovi sbarchi a Lampedusa: quasi 80 tunisini. Sui social corre la paura di un secondo hotspot


Nuovo sbarco di migranti a Lampedusa. Quasi ottanta immigrati sono giunte sull’isola e si trovano in questo momento al Molo Favaloro per le prime operazioni di assistenza. Sono ora in corso le prime visite mediche. E le procedure di identificazione. I 71 tunisini, agganciati a 10 miglia dalla costa di Lampedusa, verranno portati all’hotspot di contrada Imbriacola. Nei giorni scorsi, il centro d’accoglienza è stato svuotato delle 116 persone presenti. Che avevano ultimato la quarantena.  Attualmente all’hotspot restavano 40 migranti. Ai quali si andranno ad aggiungere i 71 nuovi arrivati. Per un totale di 111 ospiti. Non è escluso che vi siano altri trasferimenti.

Nuovi sbarchi a Lampedusa, il sindaco: va tutto bene

Ed è polemica a Lampedusa dopo un sopralluogo all’ex base Usa Loran con il capo del dipartimento immigrazione del Viminale. Sui social corre la preoccupazione.  «A Lampedusa vogliono fare un secondo hotspot sul terreno dell’ex base statunitense Loran». Una prospettiva “pericolosa” in un’isola già molto provata dall’immigrazione clandestina. E dall’emergenza  Covid-19. L’allarme sanitario è devastante per un’isola che vive quasi esclusivamente  di turismo. Ieri  sera è dovuto intervenire il sindaco Totò Martello. Che ha  assicurato che «fin quando io sarò sindaco, sull’isola non si realizzerà un secondo centro di accoglienza». Il primo cittadino se la prende con i social network. Parla di  «imbroglioni del web» e «fomentatori di tensione sociale».  Che «in un momento delicato come questo continuano ad alimentare tensioni e polemiche “. Che – insiste – sono totalmente infondate e fanno solo del male alla cittadinanza e all’immagine di Lampedusa.

Gli sbarchi autonomi delle ultime settimane a Lampedusa hanno messo a nudo un fenomeno che preoccupa la Procura di Agrigento. “A bordo di quelle imbarcazioni c’è un gran numero di giovani tunisini. Con precedenti penali già espulsi dall’Italia. Che ritornano”, dice il procuratore Luigi Patronaggio che ha appena firmato il fermo di due di loro ritenuti gli scafisti dell’ultimo barcone con 51 persone a bordo.

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