Il governo Conte è segnato. Questione di tempo: una ventata di democrazia lo seppellirà
Una delle tante controindicazioni di questa epidemia è il dover tenere in vita il governo Conte. Non piace a nessuno, sta facendo danni inenarrabili. Eppure nessuno si assume la responsabilità di farlo cadere. Nei corridoi dei Palazzi si ironizza. L’esecutivo è attaccato a una macchina che continua a dare ossigeno finché durerà l’emergenza coronavirus.
Il governo Conte ha i giorni contati
Poi, finalmente, verrà il tempo di prendere una decisione drastica. D’altra parte è chiaro a tutti, lo dice la storia, che il governo che ha condotto una guerra non può essere lo stesso che guida il Paese nella fase della ricostruzione. Ma chi sarà il cospiratore? Quale sarà il casus belli? Giorni fa in Senato abbiamo avuto un breve assaggio di quello che potrebbe ripetersi. Alla prossima occasione utile. Il governo è stato chiamato a una dura prova con la messa in stato di accusa di un esponente di primo piano del mondo grillino. E titolare di un dicastero di peso quale il ministro della Giustizia, Bonafede. Un’occasione ghiottissima per mandare a casa il peggior ministro della storia repubblicana. E con lui tutto l’esecutivo. I voti al Senato erano ballerini. Tutto dipendeva dalle scelte di Renzi. E della sua piccola ma decisiva pattuglia. Ma, come è stato giustamente detto, più che ‘l dolor potè ‘l digiuno… E così Renzi, forse allettato da qualche presidenza di commissione, invece di archiviare Bonafede e tutto il governo ha preferito mettere la pancia al sicuro. Almeno ancora per un po’. Quanto durerà questa pantomima è difficile dirlo. Il governo è in eterna fibrillazione. Lo dimostra anche il tentativo di mettere a tacere per l’ennesima volta la democrazia ipotizzando un election day già il 13 settembre per regionali, amministrative e perfino referendum. Per quanto ci provino, il destino del governo è segnato. Una ventata di democrazia li seppellirà.