Matteo Renzi, il governo nelle sue mani: quei 17 senatori che decideranno la sorte di Alfonso Bonafede e del Conte bis
Tutta la partita del governo giallorosso si giocherà domani, mercoledì 20 maggio, giorno in cui si voterà la mozione di sfiducia ad Alfonso Bonafede. Ago della bilancia, come sempre, Matteo Renzi e i suoi 16 senatori di Italia Viva. Senza di loro – ricorda Adnkronos – l’attuale maggioranza che sostiene il governo può contare su 151 voti: 96 del Movimento 5 stelle, 7 del Gruppo Misto, 5 di Leu, 2 del Maie e 6 delle Autonomie.
I favorevoli alla mozione raggiungono quota 142 voti: 61 della Lega, 60 di Forza Italia, 18 di Fratelli d’Italia e 3 del Misto tra i quali Emma Bonino e Matteo Richetti. Ma anche gli incerti non mancano. Basta pensare a gli ex M5S Gianluigi Paragone, Lello Ciampolillo e Mario Giarrusso. E, per finire, i 6 senatori a vita. Voti però non sufficienti per far passare la sfiducia (si arriverebbe a quota 151) a fronte dei contrari (160 in tutto). E in questo frangente Renzi diventa vitale. I suoi, nel caso si pronunciassero a favore di Bonafede porterebbero il governo a 168 voti, mentre con un sì alle mozioni porterebbero a 159 i contrari al Guardasigilli, che a quel punto potrebbe salvarsi solo qualora i tre senatori incerti e i sei a vita votassero contro le mozioni.