Roma, “decine di immigrati musulmani assembrati per pregare. E la polizia sta a guardare” (Video)
Roma, 19 mag – Ah, le istituzioni e le forze dell’ordine italiane. Così solerti nel bastonare con multe e denunce i propri connazionali, quando questi alzano la testa e osano lamentarsi della mancanza di aiuti e risposte da parte del governo in merito alla crisi post-coronavirus – e a trattarli come i peggiori terroristi, si veda il caso delle Mascherine tricolori a Roma – così concilianti e di manica larga quando invece a manifestare sono antifascisti e/o immigrati. E’ successo ieri sera a Roma, a Largo Preneste, dove decine e decine di immigrati di fede musulmana – la maggior parte dei quali sprovvisti di dispositivi di protezione individuale – si sono riuniti per una manifestazione religiosa, cioè per pregare collettivamente, assembrandosi sotto gli occhi di municipale e carabinieri che assistevano senza intervenire.
La scena è stata ripresa da un abitante della zona che nel video ha così commentato: «Sono le 20:22 siamo a Largo Preneste a Roma. Mentre gli italiani sono costretti a mantenere la distanza di sicurezza di un metro per l’emergenza coronavirus e le restrizioni varie, c’è una manifestazione religiosa sulla piazza dove non viene rispettata la distanza. Ho telefonato alla Municipale», spiega «ci sono i carabinieri e nessuno interviene, mentre alcuni giorni fa, cioè sabato, al centro storico c’era una passeggiata di italiani armati di mascherina, a distanza di sicurezza: ebbene, sono stati bloccati come i peggiori terroristi di questo mondo e identificati. Qui, invece, non interviene nessuno», commenta amaramente l’autore del video. «Questa è una chiara forma di razzismo da parte del Municipio e del comune di Roma e delle istituzioni italiane nei confronti degli italiani». E conclude: «Negli esercizi commerciali si è costretti a fare entrare un cliente al volta e a far rispettare norme di sicurezza al limite della sopportabilità; questi, invece, manifestano in piena città senza mantenere le distanze di sicurezza».
Pubblichiamo una fotografia, ripresa da un’altra angolazione e trovata sui social, che mostrerebbe come in realtà gli immigrati in preghiera non sarebbero assembrati.
Cristina Gauri