Mascherine tricolori, in centinaia manifestano a Roma. Tensione con la polizia (Foto e Video)

Roma, 16 mag – Atto terzo, le Mascherine tricolori scendono di nuovo in piazza in tutta Italia contro il governo. A Roma la manifestazione più grande: centinaia gli italiani, commercianti, partite iva e lavoratori autonomi che si sono radunati per protestare contro le inefficaci misure del decreto “Rilancio”. La protesta si è svolta nel rispetto delle norme anti contagio, ma ci sono stati alcuni attimi di tensione con le forze dell’ordine: “Polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa che hanno creato di fatto un assembramento”, dichiarano le Mascherine tricolori.

Il video riassunto della mattinata di protesta

Centinaia di Mascherine tricolori in piazza del Popolo

Per il terzo sabato consecutivo, a Roma centinaia di Mascherine tricolori hanno manifestato, questa volta in un corteo itinerante per le vie del centro. L’appuntamento e anche il primo posto in cui i manifestanti leggono ad alta voce le ragioni della loro protesta è a piazza del Popolo: “Siamo qui oggi per compiere un atto di libertà, per dimostrare che, nonostante il clima di terrore instaurato, esistono degli italiani che non si arrendono” dice un portavoce al megafono. “Questa situazione è figlia degli errori di chi governa, non certo dei cittadini, che fino ad oggi si sono comportati in maniera esemplare” dice ancora un rappresentante delle Mascherine.

Sotto Palazzo Chigi: “Solo promesse!”

Il corteo prosegue e si sposta senza alcun intoppo per le vie di Roma, arrivando a via del Corso all’angolo con Palazzo Chigi. Qui le Mascherine tricolori hanno la possibilità di farsi sentire – e bene – anche dai ministri del governo Conte, che oggi si riuniranno in Consiglio. “Nel suo ennesimo show serale Giuseppe Conte ha annunciato una serie di misure del tutto insufficienti” dice ancora il proclama delle Mascherine, letto da una rappresentante in strada: “Solo promesse che non potranno essere mantenute. Dove sono i soldi della cassa integrazione in deroga? Perché centinaia di migliaia di lavoratori autonomi ancora non hanno avuto i 600 euro? Dei soldi in banca per imprese e commercianti neanche l’ombra! E i soldi a fondo perduto? Ammesso che arriveranno saranno pochi e in ritardo!”. Ancora, il corteo continua pacificamente a passeggiare tra i palazzi del potere, anche se la presenza delle forze dell’ordine con volanti e camionette si fa sempre più pressante.

Foto della manifestazione romana

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“A chi fa comodo la dittatura sanitaria?”

La manifestazione arriva in piazza Santi Apostoli, seguita passo passo da camionette della Polizia e dei Carabinieri (e accompagnata da un elicottero in cielo) per tornare verso la prima tappa del corteo, ovvero piazza del Popolo. Qui una rappresentante delle Mascherine tricolori legge nuovamente il proclama del movimento: “Quale sarà il nostro futuro? Perché si vuole prolungare lo stato di emergenza per altri sei mesi? Forse a qualcuno la dittatura sanitaria fa comodo? Limitare la libertà di movimento o di manifestare, multare chi va in spiaggia o chi osa criticare il governo con una protesta pacifica diventerà forse la norma?”

La tensione con le forze dell’ordine

E sebbene la protesta delle Mascherine sia, per l’appunto pacifica, la tensione sale quando in una stretta via del centro che sbocca in piazza di Spagna centinaia di manifestanti vengono bloccati da decine di camionette delle forze dell’ordine e agenti in assetto antisommossa. Le Mascherine rivendicano il diritto a manifestare e protestano contro le forze dell’ordine che, imbottigliando centinaia di cittadini italiani in via dei Due Macelli, stanno di fatto creando un assembramento. Nelle vie circostanti numerosi cittadini, non appartenenti alla manifestazione, si uniscono alla protesta: “Questo è sequestro di persona” grida un passante. Altri, ancora, chiedono agli agenti di poter passare e quando vengono bloccati manifestano la loro solidarietà alle Mascherine. Tutto viene riportato alla normalità dopo un paio d’ore. I manifestanti vengono lasciati andare uno ad uno dalle forze dell’ordine, dopo aver chiesto i documenti ad alcuni di loro.

“Più che l’Italia sembra la Cina”

“Questa è una prevaricazione bella e buona” protesta una delle Mascherine “La nostra libertà è messa a repentaglio anche da chi dovrebbe tutelare la legalità. È assurdo che, nel 2020, lo Stato vada avanti a colpi di Dpcm e repressione del dissenso. Le forze dell’ordine ci hanno chiuso la strada bloccando entrambi i lati con militari in assetto anti-sommossa, chiedendo i documenti ai partecipanti e minacciando sanzioni e pene esemplari. Più che l’Italia sembra la Cina”, dicono ancora. Ma le Mascherine tricolori non sembrano affatto turbate da queste misure e promettono: “Saremo in piazza anche sabato prossimo!”

Ilaria Paoletti

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