“Aiuti ai piccoli negozi. E le tasse azzerate a chi apre in periferia”
Alessandro Mattinzoli, classe 1959, imprenditore, già sindaco di Sirmione e vicepresidente della Provincia di Brescia, oggi è assessore allo Sviluppo economico della giunta regionale del governatore Attilio Fontana.
Assessore, come sono stati i suoi primi cento giorni?
«Ho potuto innanzitutto constatare la lunga tradizione di buona amministrazione di Regione Lombardia nei cui uffici ho trovato un alto tasso di competenza a tutti i livelli. Con Fontana abbiamo cominciato a mantenere le prime promesse elettorali come il dimezzamento dei ticket sanitari e l’allargamento della fascia per le esenzioni sugli asili».
Quali sono stati i primi interventi del suo assessorato in questi mesi?
«Abbiamo rifinanziato alcuni bandi perché crediamo nella continuità delle buone pratiche: se qualcuno prima di noi ha fatto bene, non bisogna cambiare per forza. Abbiamo messo 100mila euro a fondo perduto per i Comuni che vogliono riqualificare zone degradate con una piattaforma digitale per mapparle; investito nel bando Impresa sicura e in Asset per implementare il turismo naturalistico. Abbiamo poi stanziato, in collaborazione con l’assessore Raffaele Cattaneo, 6 milioni di euro per cambiare il parco macchine delle aziende, oltre ad aver lanciato Store evolution».
Cos’è Store evolution?
«Un bando da 9 milioni al commercio di vicinato per la modernizzazione, perché è bene essere ancorati alla tradizione, ma le esigenze dei clienti sono cambiate: in questi anni i piccoli negozi hanno subito dei colpi durissimi, ma siamo convinti che la tecnologia non debba essere a disposizione solo dei grandi gruppi. Per questo abbiamo stanziato questi fondi con cui si potranno modernizzare anche i sopravvissuti del commercio di vicinato».
Programmi per il futuro?
«Vorremmo lanciare bandi diversi da quelli usciti finora: di solito la Regione mette una parte dei soldi e una parte il privato, invece noi stiamo pensando di chiedere come contropartita delle assunzioni o investimenti per la sicurezza sul lavoro. Inoltre per rivitalizzare le periferie, ne ho già discusso con l’assessore Stefano Bolognini, vorremmo creare presidi di commercio di vicinato con una detassazione pressoché totale».
Lei è coordinatore a Brescia di Forza Italia, come sta il partito.
«Tutti sappiamo che il consenso è ai minimi e che qualcosa non ha funzionato alle ultime elezioni, ma anche che c’è spazio per un contenitore liberale e che in questi anni si è formata una classe dirigente. Siamo diventati troppo tiepidi nel comunicare, inseguendo i partiti populisti: dobbiamo riprendere il dialogo con i corpi intermedi che sono legati alla nostra storia e puntare sulla tradizione di buon governo rappresentata dai tanti amministratori locali e dall’alleanza che governa in Lombardia».
Quindi il partito è in stallo?
«Le contraddizioni in questo governo giallo-verde ci sono e col tempo usciranno sempre di più. Per questo è giusto fare opposizione. In Lombardia Forza Italia deve uscire da un certo equivoco e avere una leadership chiara, puntando alla ricostituzione della storica alleanza di centrodestra che ha governato l’Italia».
Cosa ne pensa di Altra Italia?
«Non sono i cambi di nomi che fanno rinnovamento, ci vuole un progetto anche per coinvolgere i nostri giovani che oggi sono sempre più fragili: più che una crisi economica questa è una crisi sociale, soprattutto in alcuni zone. Per questo più che di disagio economico, parlo di disagio territoriale. Fi negli ultimi due o tre anni è stata troppo ondivaga anche sui propri temi. Ad esempio l’ambiente, un tema importante, ma non può essere una palla al piede dello sviluppo».
Sta pensando a qualche misura in particolare?
«Potremmo puntare sulla rigenerazione urbana, abbattendo a zero gli oneri di urbanizzazione quando si riqualificano pezzi di città. E chiedere ad Amazon un contributo per la sua logistica che ha un impatto sul territorio. Possiamo aiutare le imprese anche sostenendo eventi come il World Manufacturing Forum del 27-28 settembre del quale mi sto interessando. Con l’aiuto del vicepresidente Fabrizio Sala».