Spunta la minaccia sciopero: ecco il ricatto dei migranti
Regolarizzare gli immigrati (600mila) per schiavizzarli nei campi. In sostanza è questa la proposta di Italia Viva, il partitino di Matteo Renzi.
Un’idea condivisa anche dal Partito Democratico. Mentre il Paese è a rischio implosione e gli imprenditori, gli artigiani, i commercianti, i ristoratori rischiano il fallimento in attesa degli aiuti di Stato promessi da conte (“potenza di fuoco mai vista” dixit Giuseppi) loro pensano a regolarizzare i migranti. La scusa è presto detta: “servono braccia all’agricoltura” ripete come un mantra il ministro Teresa Bellanova. A furia di leggere e rileggere il compitino (scritto chissà da chi) nelle tv italiane lo ha imparato. Una proposta che non piace affatto ai 5 stelle. “Basta con le banalizzazioni degli anni scorsi, gli immigrati non sono nemici”, anzi “siamo noi ad aver bisogno di loro.” Dice la Bellanova. Come se gli italiani disoccupati, con un contratto equo e giusto, non andrebbero a lavorare nei campi. Lo da per scontato il ministro. Perché? Perché quello di regolarizzare gli irregolari è un vecchio e caro progetto. Un piano da mettere in atto al momento giusto. Quel momento è arrivato.
Quale migliore occasione se non l’emergenza Covid-19. Bisogna sfruttare il virus e l’emergenza. “La frutta marcisce nei campi.” La prova sta in alcune vecchie dichiarazioni di Teresa Bellanova. Solo per citarne alcune. Il 15 settembre del 2019, fresca di nomina, la Bellanova diceva così ad Otto e Mezzo, su La7: “Porti aperti con politiche inclusive gestite a livello europeo. Bisogna lottare contro la contraffazione, non contro i migranti. Ci servono nei campi.” “Sono le aziende che chiedono di aprire i flussi migratori affinché possano assumere persone per lavori che gli italiani non vogliono fare come quelli nei campi.” Era il 3 novembre 2019; E ancora, il 13 gennaio: “I datori di lavoro non dovranno ricorrere ai caporali e i lavoratori dovranno avere i loro diritti di cittadini con alloggi. Dobbiamo regolarizzarli.”
Ma i migranti ora si spingono oltre. Non basta la proposta a firma di Matteo Renzi. Aboubakar Soumahoro, sindacalista migrante dell’Usb promette in un’intervista a Repubblica: “Senza regolarizzazione i braccianti delle campagne sciopereranno già nelle prossime ore. Chiediamo la regolarizzazione per tutti. Non solo per qualcuno. Non solo per salvare la stagione e fare un favore alle aziende della grande distribuzione. Si concede un permesso di soggiorno temporaneo che consenta di avere un contratto di lavoro. E si abolisce la schiavitù nelle campagne italiane.” Come se un permesso di soggiorno possa risolvere il problema annale del nostro Paese. A Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, in Calabria, la maggior parte dei migranti è regolare, eppure viene schiavizzato dai caporali neri che organizzano i turni e portano le braccia nelle campagne, prendendosi una percentuale. E la paga, anche con la carta di identità e la residenza “presso la tendopoli” è uguale. Misera, da fame.
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