“Andrà tutto bene”? Non fidatevi: è la bugia più diffusa nel mondo
Lo diceva anche Nanni Moretti: le parole sono importanti. Vanno scelte con attenzione, soprattutto quando diventano il mantra della resilienza, la frase magica che tranquillizza i cuori agitati, la parola d’ordine del futuro: andrà tutto bene.
Non si è detto altro, nonostante migliaia di morti e la bancarotta economica, andrà tutto bene perché porta bene dirlo. Peccato che uno studio britannico di qualche anno fa, sepolto dalla memoria che non c’è mai, certificasse, dati alla mano, che «andrà tutto bene» è la bugia delle bugie, la moneta più falsa in circolazione nei rapporti umani, soprattutto in Gran Bretagna dove gli uomini mentono cinque volte al giorno e le donne tre. La ricerca commissionata dalla WDK, una nota marca di bevande alcoliche, spiega che «andrà tutto bene» e la sua variabile «va tutto bene» è la menzogna preferita, usata per tagliare corto la conversazione dal 28 per cento degli intervistati. La regina delle frottole che ha però un podio di tutto rispetto. La numero 2 è la frase «che piacere vederti», meglio se accompagnata da un sorriso a denti stretti, e la numero 3 è «non ho soldi con me», buona per tutta una serie di imbarazzanti circostanze. Segue «ti chiamo…», quante volte l’avete detto e c’è ancora gente che aspetta da anni, «mi spiace aver perso la tua chiamata», ruffiano il giusto, «dobbiamo vederci presto», e poi mai più, e «sono già per strada» che traduce il più delle volte «non sono ancora partito da casa». All’ottavo posto l’intramontabile: «Non è vero, quel vestito non ti fa il sedere grande…».Si tratta di piccole bugie (o come dicono gli inglesi «white lies»), che, secondo i due terzi degli intervistati, non fanno male a nessuno e nemmeno sentire in colpa. «La maggior parte delle persone – aveva detto al tabloid Daily Mail un portavoce della WDK – ricorre a innocenti frottole per non ferire i sentimenti altrui». O per tranquillizzarlo quando è necessario. Del resto si dice che lo stesso complimento è una bugia in abito da sera’.Se poi uno vuole divertirsi nella classifica delle 20 panzane più usate, nell’era dei telefonini e di internet, ci sono anche «sono bloccato nel traffico», «non ho campo», «certo che ti voglio bene», «ho il server che non funziona”, “la sveglia non ha suonato», «l’assegno è stato depositato», «mi è morta la batteria», «il treno era in ritardo», «ti richiamo tra un minuto», «che buono!» e «stasera vado in palestra».Per completezza d’informazione va detto, però prendendo con le pinze la morale dei numeri, che gli uomini mentono di più delle donne e su argomenti diversi. Con quattro falsità al giorno, ogni anno uomini e donne raccontano in media 1.460 bugie a testa e nel corso della vita 88mila. Gli uomini sono disposti ad ingannare la propria fidanzata per una vasta compilation di ragioni: andare al pub e allo stadio, rassicurare lei sul suo aspetto fisico e flirtare con un’altra. Il 29 per cento ha taciuto alla propria partner il fatto di aver corteggiato un’altra ragazza. Un classico. Le donne, invece, non dicono quanto hanno speso veramente per un vestito (44 per cento), quanto hanno bevuto (30 per cento), quanto pesano, a quanto ammonta il loro debito e quanto esercizio fisico fanno.La più brutta per tutti è quella che nasconde un tradimento, ma da questo punto di vista, spiega sempre la ricerca, le donne mentono meglio sia quando rifiutano che quando accettano un appuntamento.Nella coda della classifica, se poi volete tutto, ci sono, al proposito, «siamo solo amici», «stasera lavoro fino a tardi», e «mi chiamano sull’altra linea». Nel caso vi becchino, fate finta di niente, comportatevi come durante un’epidemia e siate fiduciosi: andrà tutto bene…
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