“State lontani dai condizionatori”: la virologa rivela i rischi
Il pericolo viene dai condizionatori
Si fa un gran parlare da settimane di come il virus circolerà quest’estate: se è vero che le goccioline di saliva potrebbero perdere di efficacia in ambienti caldi ed umidi, gli stessi si rivelerebbero un boomerang se confermata la tesi della virologa Ilaria Capua secondo la quale “l’aria condizionata può veicolare il Coronavirus”, come ha affermato durante un’invervista nel corso della trasmissione di “DiMartedì” in onda su La7.
“Vi invito alla riflessione”
La virologa lancia l’allarme anche per le persone anziane, che pur di non “cuocere” nelle abitazioni prive di condizionatori d’aria, si recano apposta nei centri commerciali per godere di un po’ di fresco. Purtroppo, però, i rischi potrebbero essere maggiori dei benefici. “Su questo tema invito a fare una riflessione – dichiara la Capua – perché ogni anno i centri commerciali diventano un rifugio per gli anziani che non hanno l’aria condizionata a casa. Visto che il caldo deve ancora arrivare, sarebbe opportuno che si riflettesse su cosa potrebbe succedere questa estate se dovesse arrivare un momento di grande caldo, perché sappiamo che l’aria condizionata può veicolare il virus”.
Ecco la tesi opposta
Secondo i sondaggi, Ilaria Capua è tra i virologi più stimati ed ascoltati dagli italiani in questo periodo di pandemia. Ciò non vuol dire, però, che abbia sempre ragione. Alcuni studi, infatti, dimostrano il contrario: come ha già affrontato IlGiornale.it, i tradizionali impianti come i climatizzatori domestici aiutano il ricambio dell’aria e non la trasmissione del Covid-19; ciò significa che favorendo il ricambio dell’aria si abbattono di rimbalzo i rischi di contagio da aria contaminata.
Cosa succede, quindi, quando stiamo in un ambiente chiuso a contatto anche soltanto con un’altra persona? ll principale vettore del virus è l’uomo attraverso l’effetto droplet (saliva nebulizzata), in pratica le goccioline che trasmettono i germi nell’aria durante un colpo di tosse o uno starnuto. Questi, rimangono sospesi alcuni secondi prima di cadere o evaporare. Ecco l’importanza di schermarsi con delle mascherine oppure aprire frequentemente le finestre per permettere un ricircolo d’aria, ricircolo che avviene anche con i condizionatori che aiutano questo ricambio.
Cosa dice la comunità scientifica
Inoltre, anche la comunità scientifica (seppur in modo non univoco) ha dato rassicurazioni sostenendo che (almeno al momento) non vi sono dati scientifici a sostegno di questa ipotesi, ovvero al fatto che il virus possa viaggiare grazie ai condizionatori. È sempre buona norma, a prescindere dal virus, igienizzare i condizionatori (eliminando, così, altri batteri) sollevando il filtro per pulirlo con un piccolo pennello ed un panno umido.
“Fa più male un colpo di calore”
“È fuor di dubbio che l’aria condizionata in casa non possa avere alcun effetto sulla trasmissione – afferma senza mezzi termini Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e responsabile Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche Puglia nel corso trasmissione “Circo Massimo” su Radio Capital. – I problemi potrebbero essere i flussi d’aria che vengono creati dai condizionatori perché potrebbero spostare le famose goccioline che contengono il virus molto più lontano dal famoso metro di distanziamento. Dipende dunque se l’aria condizionata crea dei flussi”. Su ipotetiche misure restrittive relative all’utilizzo dell’aria condizionata Lopalco afferma “che un colpo di calore potrebbe fare più danno”.
il giornale.it