Migranti, il governo si spacca. Bellanova: “Senza sanatoria me ne vado”
“La regolarizzazione dei migranti irregolari non è una battaglia strumentali per il consenso, dal momento che queste persone non votano.
Se non passa la proposta, allora ci sarà motivo per riflettere sulla mia permanenza nel governo. Perché io non sono qui a fare la tappezzeria”, così il Teresa Bellanova minaccia di fatto le dimissioni per ottenere la regolarizzazione dei clandestini e degli irregolari, con l’obiettivo di farli lavorare nei campi agricoli dell’Italia, specialmente in quelli del Sud.
La ministra dell’Agricoltura renziana tira dritto e sembra non voler affatto frenare o cedere alle resistenze che sta incontrando dalla maggioranza e non tanto dal Partito Democratico (suo ex partito, prima del passaggio in Italia Viva) quanto invece dal Movimento 5 Stelle. Non che avessero mai smesso di farlo, ma ecco che i giallorossi tornano a litigare e che torna ad agitarsi l’arma delle dimissioni per ottenere qualcosa.
Le parole dell’ex sindacalista sono arrivate nella mattinata a Radio anch’io, prima dell’impegno di lavoro che lo attendo, ovvero un summit a quattro con altri tre ministri del Conte-bis: la titolare del Viminale Luciana Lamorgese, quella del Lavoro Nunzia Catalfo e il ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano. Un incontro proprio per discutere della sanatoria e, possibilmente, trovare un accordo. Ma non sarà così facile, visto le resistenze grilline. Lo stesso reggente d’emergenza del M5s Vito Crimi – che ha preso le redini della compagine pentastellata dopo il passo indietro o meglio di lato di Luigi Di Maio – ha dichiarato di essere contrario alla sanatoria in quando andrebbe paradossalmente d alimentare il mercato nero. Queste le parole di Crimi in risposta al progetto di Bellanova: “Massima disponibilità alla lotta al lavoro nero ma non accetto che vengano dati dei permessi di soggiorno temporanei perché è lì che si insidia il lavoro nero”.
“Tra le persone c’è diffidenza perché per anni si è fatta passare l’idea che i diversi sono i nemici e che gli immigrati vengono qui a toglierci il lavoro. Sono invece fondamentali per portare avanti alcune attività, non solo in agricoltura dove rischiamo sperperi enormi per la mancata raccolta, ma anche le badanti che assistono tante persone anziane”, un passaggio della chiacchierata via etere della Bellanova, che ha chiosato spiegando quello che sarebbe il progetto di riforma: “Puntiamo a concedere un permesso di soggiorno temporaneo per sei mesi, rinnovabile per altri sei, per le aziende e le famiglie che vogliono regolarizzare. Ci sarà anche un contributo per lo Stato, anche se non bisogna esagerare: si tratta di persone sfruttate per 3 euro l’ora facendo concorrenza sleale alle imprese che rispettano le regole”.
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