Grigliata a casa di amici: multato il capo di gabinetto di Zingaretti

Costosa fu…la grigliata “fuorilegge”. Contravvenendo alle regole imposte dal Dpcm del 25 marzo 2020 che consente gli spostamenti da casa soltanto per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, il capo di gabinetto di Nicola Zingaretti, Albino Ruberti, è stato multato per essersi recato a casa di amici il primo maggio per una gustosa grigliata.

Multa di 400 euro

La “scoperta” è avvenuta grazie alla segnalazione di un cittadino che, sul balcone del vicino, aveva notato uno strano viavai di persone sconosciute, tra cui Ruberti. Qualcosa non quadrava, avrà pensato, specialmente in questo periodo di isolamento forzato e quarantena per tutti. Non pensandoci due volte, ha allertato le forze dell’ordine che sono giunte sul posto poco tempo dopo. All’arrivo degli agenti in Via Macerata, nel quartiere di Roma “Pigneto”, è scattata la multa di 400 euro per aver violato le norme di contenimento del virus, come si legge sul Messaggeropoiché si era allontanato dal proprio domicilio senza una comprovata motivazione di necessità.

“Pranzo di lavoro”

All’arrivo degli agenti, nonostante Ruberti abbia subito affermato di essere nel torto (specificando, però, che si trattava di un pranzo di lavoro), gli animi si sono surriscaldati causando, così, anche l’arrivo di altre pattuglie a riportare un po’ di serenità. “Sono stato giustamente multato perché non mi trovavo al mio domicilio – ha spiegato Ruberti – stavo partecipando ad un pranzo di lavoro in una abitazione privata. Negli ultimi 60 giorni ho praticamente vissuto alla Regione e, considerata la festa nazionale, ho preferito fare questo incontro a pranzo per poi tornare a casa dai miei familiari. Chiaramente, lunedì pagherò la multa”.

“Irresponsabilità made in Pd”

Non si sono fatte attendere le reazioni, come quella di Daniele Giannini, consigliere regionale della Lega nel Lazio. “Era davvero difficile superare il governatore del Lazio Nicola Zingaretti che, a inizio pandemia, come se nulla fosse, faceva passerelle per Milano in cerca di Aperol Spritz – commenta Giannini – Peggio di lui, però, ha fatto il suo capo gabinetto in Regione che, nel pieno della quarantena, ha pensato bene di organizzare braciolate in casa di amici il primo maggio e per questo giustamente sanzionato. L’irresponsabilità made in Pd, insomma, non solo si placa ma addirittura raddoppia”.

“Immunità ideologica”

Giannini incalza ed accusa, nemmeno troppo velatamente Ruberti, di “godere di una certa immunità ideologica che per fortuna stavolta è stata stoppata”, come riportato dall’Agenzia Nova. “Mentre nel Lazio ci sono ancora centinaia di migliaia di persone che aspettano la cassa integrazione di marzo e i buoni spesa, mentre crescono i disoccupati e mentre attendiamo ancora notizie sulle famigerate mascherine ordinate, pagate e mai giunte a destinazione, la sinistra che governa questa Regione risolve il tutto a tarallucci e vino. Anzi a braciolate”, conclude Giannini.

il giornale.it

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