Le Sardine fanno la “spia” contro chi vuol manifestare: “Denunciamo gruppi Telegram”

Roma, 3 mag – Che le Sardine non fossero proprio il termometro politico più affidabile del mondo lo sapevamo già. Ma che arrivassero addirittura a segnalare gruppi di Telegram in cui cittadini italiani, nella pienezza dei loro diritti, dicono di voler organizzare manifestazioni contro le politiche economiche del governo di “daddy” Giuseppe Conte, questo era un po’ meno previsto.

“Denunciamo i gruppi Telegram”

“E il timore diventa realtà! Denunciamo i gruppi creati su Telegram per organizzare manifestazioni in tutta Italia il 4 Maggio” scrivono sulla loro pagina Facebook le Sardine capeggiate dal sempre lucido Mattia Santori (sì, quello che ha scambiato una telefonata de La Zanzara per una vera telefonata di Papa Francesco). Le Sardine definiscono questi gruppi Telegram dove si discute (tra le altre cose) della possibilità di scendere in piazza cercando di mantenere le distanze di sicurezza e con le mascherine “Gruppi eversivi, autonomi e organizzati” che osano prepararsi “a riempire piazze per il 4 maggio”.

Le manifestazioni ci sono già state, qualcuno avverta Santori

Secondo quanto riporta Adnkronos, ieri “il gruppo della Lombardia conta già 1721 iscritti, quello del Veneto 1401, l’Emilia Romagna 1435, la Liguria 627 e ancora 831 nel Lazio, 770 in Campania, 502 in Sicilia”. Ma come ben sappiamo, manifestazioni che si sono tenute nel pieno rispetto delle regole anticontagio si sono già tenute in tutta Italia nei giorni passati. Le Sardine questo lo ignorano – o fingono di ignorarlo – e scrivono:  “Il primo giorno di allentamento delle misure cautelative per la salvaguardia della salute pubblica, diventa, per certi individui, una scusa per dimostrare la loro forza individuale col supporto del branco. Non c’è riflessione. Solo una sciocca impulsività che lede e mette a rischio la salute di tutti coloro che le regole le rispettano“.

Sardine contro negozianti e commercianti

“La parte più triste di questo scenario è la sensazione che proprio alcuni esponenti politici abbiano, con le loro esternazioni, fomentato parti della popolazione ad assembrarsi contro le scelte del governo. Quando la propaganda supera il buonsenso, quando la presunzione di pochi può vanificare l’impegno dei più, lo stato deve intervenire e prevenire il rischio di ulteriori contagi”: una “spiata” bella e buona quella delle Sardine che prima ancora che qualcuno possa effettivamente mettere piede in piazza il 4 maggio, già segano le gambe. Il primo maggio, festa del lavoro, negozianti che da tempo vedono le serrande chiuse dei loro negozi sono scesi in piazza a Palermo, Gallipoli, Vicenza e financo nella ex zona rossa di Codogno. In molti stanno riconsegnando simbolicamente le chiavi delle proprie attività ai sindaci. Molti di loro (si stima il 30%) non riapriranno. Ieri in più di 60 città italiane sono scese in piazza le “mascherine tricolori” a protestare contro la “dittatura sanitaria” del governo Conte che offre solo restrizioni senza alcun aiuto di Stato. Rivendicazioni legittime che, da parte di un movimento “di piazza” come quello delle Sardine meriterebbero almeno di essere ascoltate. Macché: si preferisce pensare che gli italiani prostrati dalla grave situazione economica mal gestita dal governo Conte siano “pilotati”.

Sardine

Ma il 25 aprile dov’erano le Sardine?

Ma le Sardine a forza di accusare gli altri di essere pilotati, pensano che dimentichiamo da quale mondo e colore politico proviene ogni singolo membro “in vista” del loro movimento spontaneo? E qualcuno nei commenti al loro post, infatti, non manca di notare che quando certi “individui” sono voluti scendere in piazza a Roma (e non solo) il 25 Aprile di post nella pagina antifascistissima delle 6000 Sardine non s’è vista manco l’ombra: eppure anche lì c’è stato un flash mob in “onore” della ricorrenza. Anzi, non è stato “minacciato” da un gruppo Telegram, ma si è effettivamente svolto. Parafrasando una battuta di Groucho Marx, può essere che le Sardine pensino come il governo e parlino come il governo, ma non lasciatevi ingannare, sono veramente il governo.

Ilaria Paoletti

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