Grecia, M5S: ‘Finto salvataggio, il 95 per cento degli aiuti sono finiti alle banche francesi e tedesche’
“Dopo 8 anni si è chiuso l’assurdo programma di austerità imposto alla Grecia. È raccapricciante vedere i leader europei compiacersi ed esultare per la presunta ‘fine della crisi greca’ e il successo della Troika”.
Lo ha scritto l’eurodeputato pentastellato Marco Valli sul sito del M5S Europa in un post del luglio scorso.
L’articolo è stato rilanciato ieri dal vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Cataldo del M5S, che ha commentato:
“Dopo 8 anni si è chiuso il programma di #austerità imposto alla #Grecia.
Quali risultati ha portato?
Il 95% dei 216 miliardi erogati fino al 2016 sono finiti nelle banche private, secondo uno studio tedesco del 2016, non nelle casse dello Stato a sostegno dei cittadini e dell’economia del Paese”.
Nell’articolo di Valli linkato da Cataldo si legge:
“Al di là delle stime che poi si rivelano sistematicamente errate e sovrastimate, la Troika lascia a tutti gli effetti un Paese a pezzi, devastato, spolpato e umiliato dopo un durissimo programma di austerità, di privatizzazioni selvagge e di svalutazione dei salari che ha imposto ai cittadini greci enormi sacrifici e deprivazioni”.
E i risultati della “cura” della Troika sono sotto gli occhi di tutti:
“A fronte di conti in apparenza perfettamente in ordine, con un folle surplus di bilancio dello 0.7%, considerato però principale indicatore di riconquistata stabilità fiscale e finanziaria, ci ritroviamo cifre da ‘terzo mondo’ per tutti i principali rilevanti indicatori economici e sociali del Paese,” ha continuato Valli, il quale ricorda che i 270 miliardi di euro concessi in prestito alla Grecia non sono stati usati per risanare l’economia greca.
Uno studio tedesco del 2016 infatti ha rilevato che il 95% dei 216 miliardi erogati fino al 2016 sono finiti nelle banche private e “non nelle casse della Grecia a beneficio dei cittadini”.
“Quello che loro chiamano programma di salvataggio della Grecia – ha proseguito – è stato in realtà un gigantesco bail-out mascherato delle banche private tedesche e francesi fortemente esposte per centinaia di miliardi di euro in titoli greci, a carico dei contribuenti dei Paesi dell’Eurozona”.
“In altre parole, – ha aggiunto l’eurodeputato – Francia e Germania hanno usato il bail-out greco per spalmare sugli altri governi dell’Eurozona gli enormi rischi assunti in modo speculativo dalle proprie banche private”.