Il Covid non ferma i migranti: sbarchi in aumento del 345%

Il 2020 si è aperto, sul fronte dell’immigrazione, con un’impennata importante nel numero delle persone approdate irregolarmente nel nostro Paese. Una tendenza che ha del resto confermato quella vista negli ultimi mesi del 2019, caratterizzati da un aumento degli sbarchi lungo le nostre coste.

Gennaio e febbraio però, rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente, hanno fatto registrare un’autentica esplosione dei numeri, con incrementi anche del 700%. Basti pensare che dal 1 gennaio al 28 febbraio 2019, sono sbarcati in Italia 262 migranti: nello stesso periodo del 2020, il Viminale ha registrato complessivamente 2.553 persone approdate irregolarmente.

Poi è arrivata l’emergenza sanitaria e, con essa, la chiusura totale delle attività e l’obbligo per gli italiani di rimanere a casa. Il coronavirus che ha iniziato ad imperversare in Italia, ha monopolizzato l’attenzione politica e mediatica, ma non per questo ha fermato del tutto il fenomeno migratorio verso il nostro territorio.

Il trend indubbiamente ha subito un drastico ridimensionamento, soprattutto a marzo: nel terzo mese dell’anno, quello in cui è scattata la fase più drammatica dell’emergenza, il numero delle persone arrivate è diminuito. I pochi barconi approdati autonomamente, al pari dell’assenza di navi Ong operanti nel Mediterraneo centrale, hanno decretato un’inversione di tendenza con complessivi 241 migranti sbarcati.

Un ridimensionamento dei numeri dunque, ma non un totale azzeramento. Anzi, ad aprile il trend è tornato a crescere anche su base annuale: dal 1 al 30 di aprile, il ministero dell’interno ha contato 671 migranti sbarcati. Una cifre inferiore a quella di gennaio e febbraio, in cui in entrambi i casi si è sforata quota 1.000, ma comunque molto lontana da quota zero. Inoltre, nel numero relativo agli sbarchi di aprile è possibile rintracciare un paradosso: nonostante è proprio in questo mese che il governo ha deciso per la chiusura dei porti agli sbarchi per via dell’emergenza coronavirus, il trend è risultato in crescita rispetto a quello di aprile 2019, quando sull’Italia non incombeva alcuna pandemia. Nei trenta giorni del quarto mese dello scorso anno infatti, sono approdate in totale 255 persone.

Andando a guardare i numeri complessivi che vanno dal 1 gennaio al 30 di aprile del 2020, in Italia sono arrivati irregolarmente 3.465 migranti, a fronte dei 779 dello stesso periodo del 2019. L’aumento quindi, nonostante la presenza dell’emergenza coronavirus, è appraso ancora di ampie proporzioni. A sottolineare la vicenda è stato anche l’ex ministro dell’interno Matteo Salvini: “3.465 sbarchi dall’inizio dell’anno al 30 aprile: nello stesso periodo dell’anno scorso, quando governava la Lega, erano stati solo 779 (+345%) – ha dichiarato il segretario del carroccio – Disastrosi anche i dati dei cosiddetti sbarchi fantasma: 1.761 nel 2020 contro i 628 del 2019 (+180,4%). Neppure il Covid-19 ferma il business dell’immigrazione: il governo blocca in casa gli italiani, fa uscire i delinquenti e i boss da galera e spalanca i porti”.

E la pressione migratoria intanto non accenna a diminuire: in mattinata Alarm Phone, il network telefonico che riceve gli Sos direttamente dai barconi, ha riferito della presenza di un barcone in avaria con 68 migranti a bordo. A stretto giro, è arrivata la richiesta dell’Ong Mediterranea Saving Humans, la stessa che opera con la nave Mare Jonio, affinché si intervenisse nel più breve tempo possibile: “Bisogna evitare, a ogni costo, che la vita di queste 68 persone sia messa in pericolo o che le Autorità di Malta possano organizzare nuovamente un intervento illegale di respingimento dei naufraghi verso l’inferno libico. Fate presto!”, si legge in un post su Twitter dell’organizzazione.

Stando alle ultime notizie, i migranti a bordo del barcone in questione sono stati salvati da una motovedetta della Guardia Costiera italiana. Adesso tutti sono diretti verso Lampedusa, lì dove nei giorni scorsi il sindaco Totò Martello ha evocato, assieme ad altri sindaci dell’agrigentino, la presenza di una nave dell’accoglienza per far rispettare al suo interno la quarantena ai migranti. Unità navale però ancora non individuata e sarà ancora una volta corsa contro il tempo per individuare strutture idonee di accoglienza in Sicilia.

il giornale.it

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